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Società copia il brand Italpreziosi, ipotesi di truffa milionaria. Ciabatti: "Mesi di incubo". La storia a Domenica Live

"E' stato come vivere un incubo". E adesso che le forze dell'ordine stanno facendo chiarezza, ha deciso di uscire allo scoperto. Ivana Ciabatti è il presidente nazionale di Confindustria Federorafi e l'amministratore unico di Italpreziosi...

"E' stato come vivere un incubo". E adesso che le forze dell'ordine stanno facendo chiarezza, ha deciso di uscire allo scoperto. Ivana Ciabatti è il presidente nazionale di Confindustria Federorafi e l'amministratore unico di Italpreziosi, un'azienda faro a livello internazionale per l'affinazione, il trading e il commercio dei metalli pregiati, tra le cui attività spicca la produzione e il commercio di oro da investimento. La sede? Una soltanto, quella di San Zeno, ad Arezzo. L'incubo di cui parla la signora Ciabatti è invece legato a una società quasi omonima, la ItalPreziosi Italy Srl con sede a Voghera, i cui vertici, il 45enne S.M. e la 51enne G.C., sono adesso accusati di riciclaggio, truffa, abusiva raccolta del credito e utilizzo di marchi mendaci. Questa società, secondo le accuse mosse dalla guardia di Finanza di Pavia, avrebbe raccolto denaro da numerosi risparmiatori - pare un centinaio di persone - promettendo interessi fuori mercato (anche oltre il 5%), utilizzando il noto e pericoloso schema Ponzi.

Giocando sulla similitudine tra i nomi e usando un marchio praticamente identico al logo heritage della Italpreziosi Spa (è quello che compare sui lingotti da investimento, con la scritta "Italpreziosi Italy"), la società di Voghera - raccomandando investimenti in "quote aurifere" avrebbe raccolto centinaia di migliaia di euro che erano nelle disponibilità di pensionati e famiglie, che adesso temono di non vedere tornare indietro i propri risparmi.

"Molti risparmiatori - dice Ivana Ciabatti - li abbiamo messi in guardia noi. Alcuni sono stati indotti a concludere l'affare proposto loro sia dalla somiglianza della ragione sociale della società che dal fatto che nella brochure della Italpreziosi Italy di Voghera era stata indicata invece la Italpreziosi Spa, con tanto di dati identificativi, tra i quali la sede, i numeri di telefono e il numero di iscrizione al registro operatori professionali di Banca d'Italia. Ci hanno contattato, chiedendo informazioni sull'andamento dell'investimento, sulle modalità di versamento. Noi siamo caduti dalle nuvole e abbiamo consigliato ai risparmiatori di stare attenti, perché la Italpreziosi Spa nulla aveva a che vedere con queste spericolate operazioni".

Nell'azienda di San Zeno si erano accorti già da alcuni mesi che una criticità esisteva e la Italpreziosi Spa aveva inviato una diffida alla società vogherese per farla desistere dal copiare e utilizzare materiale altrui senza alcuna autorizzazione o concessione. "Ma pensavamo che semplicemente - ricorda Ivana Ciabatti - avessimo avuto un problema legato ad un utilizzo del nostro brand. Ritenevo che la faccenda fosse conclusa".

E invece no. Perché è emerso il grande nodo dei soldi raccolti, sfruttando la notorietà e la buona reputazione della Italpreziosi, i quali - ipotizzano gli investigatori - servivano per una finalità assai poco nobile come la truffa. "Abbiamo denunciato quel che stava avvenendo in tre distinte circostanze", conclude Ciabatti.

Le indagini sono ancora in corso, i risparmiatori cui è stato preso il denaro sono un centinaio, l'ammontare del giro d'affari di qualche milione di euro. Dopo mesi di incubo la Italpreziosi vede la luce e grazie alla sua attività di collaborazione con le forze dell'ordine è riuscita anche a far evitare investimenti sconsiderati a decine di persone. E oggi la vicenda sarà rievocata anche durante la trasmissione Domenica Live condotta da Barbara d'Urso su Canale cinque.

Foto: Ivana Ciabatti

@MattiaCialini

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