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Cronaca

Cadde e si ferì dopo il vaccino anti Covid, medico e infermiera a processo: prosciolti

I due sanitari sono finiti in tribunale con l'accusa di negligenza. Oggi la decisione del giudice. I legali: "La Asl non poteva obbligare gli utenti a restare in osservazione"

Dopo il vaccino anti Covid uscì dall'hub ma ebbe una sincope. Nella caduta riportò varie fratture e denunciò i responsabili del centro vaccinale per negligenza: ovvero per non aver fatto in modo che le persone alle quali era stata somministrata la dose rimanessero in osservazione in luogo idoneo il tempo necessario. Questa mattina la decisione del gip Claudio Lara: "Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste". Sono stati così prosciolti dalle accuse il medico dirigente del 118 Massimo Mandò e la dirigente infermieristica responsabile dell'organizzazione del centro vaccinale. Entrambi erano accusati di "negligenza" per aver omesso di provvedere che gli utenti "rimanessero per un periodo di tempo adeguato sotto osservazione in un luogo idoneo e ciò anche in relazione al rischio svenimenti conseguenti alla somministrazione".  

La vicenda risale al luglio del 2021. All'hub vaccinale allestito accanto al pronto soccorso dell'ospedale San Donato - dove venivano somministrate le dosi a personale sanitario e operatori delle associazioni di pubblica assistenza - quel giorno si recò anche un giovane aretino il quale, dopo la somministrazione della seconda dose uscì dalla struttura. Stando a quanto sostenuto dal giovane, la tensostruttura sarebbe stata affollata e non vi sarebbero state sedie sulle quali sedersi nei minuti di osservazione. Alcuni minuti dopo essere uscito, mentre era ancora nelle pertinenze del pronto soccorso, fu colto da una sincope e cadde a terra. L'impatto ebbe conseguenze gravi: l'uomo riportò traumi importanti, quali fratture multiple dell'osso occipitale e un'emorragia cranica. La prognosi fu di 40 giorni. 

Dopo questo episodio l'uomo sporse denuncia e si è costituito parte civile. Il suo legale aveva chiesto il rinvio a giudizio per i due sanitari. Di diverso parere però il gip che ha accolto le tesi delle difese, rappresentate da Luca Fanfani per il medico e Piero Melani Graverini per l'infermiera. I legali hanno evidenziato che l'hub vaccinale "era stato giudicato a norma dalle autorità competenti e dall'Rspp dell'azienda Asl". Hanno poi sottolineato che all'interno della struttura "era presente, diversamente a quanto contestato, un apposito settore all'interno del tendone dotato di sedie per il previsto periodo di osservazione di 15 minuti". Secondo i legali l'uomo si sarebbe allontanato di sua spontanea volontà e "la Asl non poteva imporre a un assistito il rispetto del periodo prudenziale di osservazione". Fondamentali poi le relazioni dei consulenti secondo le quali era impossibile porre in relazione, con la certezza richiesta in ambito penale, lo svenimento con la vaccinazione. 

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