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Cronaca

Sotto sequestro parte della diga di Montedoglio e due impianti: "Smaltimento illecito di rifiuti"

In seguito ad una complessa indagine condotta dai Carabinieri Forestali della stazione di Sansepolcro e del gruppo ambiente della Procura, coordinati dal pubblico ministero Angela Masiello, sono stati sequestrati anche due impianti della Valtiberina per gestione illecita di rifiuti speciali e reati di falso

Un'intera area della diga di Montedoglio, quella attualmente interessata dai lavori di ricostruzione dopo il crollo del dicembre 2010, è stata posta a sequestro preventivo dalla Procura di Arezzo. In seguito ad una complessa indagine condotta dai Carabinieri Forestali della stazione di Sansepolcro e del gruppo ambiente della Procura, coordinati dal pubblico ministero Angela Masiello, sono stati sequestrati anche due impianti della Valtiberina per gestione illecita di rifiuti speciali e reati di falso.

"In particolare - spiegano gli inquirenti  - le terre e rocce provenienti dagli scavi del citato scarico venivano sottratti dalla disciplina dei rifiuti mediante false certificazioni e destinati a finalità diverse da quelle previste e relativamente a due distinti impianti della Valtiberina che li immettevano nei propri cicli produttivi senza autorizzazione e in assenza di ogni tracciabilità ambientale". 

Sequestro della diga di Montedoglio

Pertanto i lavori presso la diga sono stati parzialmente interrotti con il sequestro dell’area e di alcuni veicoli professionali all’interno della stessa.
"A seguito di questa indagine tre impianti sono stati sequestrati, due parzialmente e uno integralmente. Uno di questi aveva in giacenza 5mila metri cubi di sedimenti fluviali prelevati dal Tevere e trasferiti presso il proprio ciclo produttivo senza autorizzazione al trattamento dei rifiuti; il secondo superava del quadruplo il quantitativo autorizzato di rifiuti  da trattare e risultava inadempiente  alle  prescrizioni dell’autorizzazione per la messa a norma del ciclo produttivo. Particolare poi  il ruolo di una ditta che lavorava presso l’invaso a cui sono stati sequestrati per confisca  mezzi professionali poiché trasportava rifiuti senza autorizzazione". 

Le indagini sono tutt’ora  in corso per identificare le varie responsabilità delle ditte che, a vario titolo, hanno operato nell’area della diga provvedendo a raccogliere e a movimentare i rifiuti.  Il sequestro di parte dell’invaso essendo del demanio è stato eseguito nei confronti dell’ente proprietario.

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