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Cronaca

Truffe Banca Etruria, la perplessità dei sindacati. Cisl: "Ragioni incomprensibili della condanna dei nostri due assistiti"

A poche ore di distanza dalla lettura del dispositivo, ecco le dichiarazioni delle organizzazioni sindacali.

Rabbia e delusione per i risparmiatori. Amarezza e molte perplessità per i sindacati che rappresentano i dipendenti di Banca Etruria. La sentenza che è stata pronunciata oggi al termine del processo di primo grado sui casi di truffa, farà discutere a lungo.

Profonde perplessità sono state espresse da First Cisl. Nell’insieme dei procedimenti, spiega il sindacato in una nota, sono 58 su 60 i lavoratori della ex popolare iscritti a First Cisl che, grazie all’assistenza legale fornita dal sindacato dei bancari della Cisl, hanno potuto dimostrare la propria
innocenza. Per quanto riguarda i due iscritti condannati in primo grado, First Cisl sarà al loro fianco anche nel giudizio di appello.

“Non comprendiamo le ragioni che hanno portato alla condanna di due dei nostri assistiti – afferma l’avvocato Maurilio D’Angelo, legale della Cisl confederale, di First Cisl nazionale e membro effettivo dell’Arbitro bancario finanziario della Banca d’Italia – Restiamo ovviamente in attesa delle motivazioni della sentenza, ma fin d’ora possiamo dire che non comprendiamo la ratio che ha portato a valutare con un metro differente situazioni identiche sotto ogni profilo”.
Per il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani “la decisione non ci soddisfa. Sono fiducioso che anche i lavoratori condannati in primo grado riusciranno a dimostrare in appello la loro estraneità ai fatti. Il clima di risentimento sociale ha spinto alcuni risparmiatori a presentare accuse insostenibili, alle quali ci siamo opposti con una serie di controquerele”.

Secondo il leader dei bancari della Cisl “la sentenza di oggi dimostra la necessità di rafforzare le tutele di chi lavora in banca. E’ una questione che per noi rappresenta una priorità, per questo la consideriamo centrale nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale che è in corso con l’Abi”.

Delusione è stata espressa anche da Roberto Poggesi dirigente Unisin e delegato nazionale Confesal (prima confederazione di sindacati autonomi in Italia) che dichiara: 

"E' con forte rammarico e preoccupazione che apprendiamo la notizia della condanna di alcuni colleghi nel processo riguardante il collocamento delle Obbligazioni Subordinate Banca Etruria del 2013.Non entriamo nel merito delle decisioni e attendiamo di conoscere le motivazioni del verdetto.  Da parte nostra continueremo a seguire la vicenda con l'auspicio, in ogni caso, che il verdetto possa essere, per i condannati, ribaltato in appello. Il nostro pensiero va ai colleghi che hanno vissuto anni di sofferenza e non sono ancora usciti da questo incubo. Lo stesso vale per  tutti coloro che dovranno affrontare il medesimo cammino da qui ai prossimi mesi e  che speriamo non segua lo stesso destino in negativo. Sappiamo bene quanto è  duro psicologicamente e professionalmente affrontare questo tipo di procedimenti per colleghi abituati solo a lavorare. Opinione pubblica e media spesso non ricordano che proprio i lavoratori, in tanti casi, hanno investito i propri risparmi in queste operazioni. Dipendenti che hanno ricevuto minacce e offese per aver svolto con diligenza il proprio lavoro. Come sindacato rimarchiamo che le responsabilità vanno ricercate fra i banchieri che hanno determinato questi eventi e non nei dipendenti . Il nostro compito  è sempre stato  quello di supportare e sostenere i colleghi in tutti questi difficili anni , certi che la parte buona del sistema bancario è oggi più che mai rappresentata dai lavoratori.

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