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Cronaca Bucine

Positivo alla cannabis dopo l'incidente, ha 2 spinelli in auto: assolto. "Droga prescritta dal dottore"

Era stato l'uomo, residente in Valdarno, a chiamare i carabinieri. I militari l'hanno denunciato, ma lui ha avuto ragione: non aveva responsabilità nel sinistro, non era alterato alla guida e poteva detenere quelle sigarette con marijuana

Aveva con sè due spinelli, aveva fatto un incidente (per mancata precedenza altrui) ed era risultato positivo alla cannabis all'esame del sangue. Ma è stato assolto per i due capi d'imputazione contestatigli: il possesso dello stupefacente e la guida sotto effetto di droga. "Il fatto non sussiste", ha sentenziato la giudice del tribunale di Arezzo Ada Grignani. Perché quelle sigarette di marijuana nel cruscotto potevano essere detenute dall'uomo, valdarnese classe 1964, in quanto prescritte dal medico per alleviare i lancinanti dolori cronici di cui soffre, e perché in effetti, nonostante la positività al test, al momento del sinistro l'uomo non stava guidando in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti: l'esame del sangue può indicare infatti se la persona sia un consumatore abituale di cannabis, come in effetti il 59enne è, perché le tracce di droga nel sangue restano a lungo (anche quando gli effetti sono scomparsi) ma non registra l'eventuale alterazione del momento. Peraltro al test delle urine l'uomo era risultato negativo.

L'incidente a Bucine nel 2021

L'incidente era avvenuto il 9 dicembre 2021, a Bucine. L'uomo era a bordo della propria vettura quando impattò contro un furgoncino che non aveva dato precedenza. Uno scontro frontale-laterale, per fortuna non grave. Il conducente del mezzo da lavoro al momento non trovava il libretto di circolazione, l'automobilista decise così di chiamare i carabinieri. "Se avesse sospettato di finire incriminato non avrebbe certo allertato i militari - spiega oggi l'avvocato dell'uomo, Antonio Mastrota del foro di Arezzo -. L'ha fatto perché in buona fede. Quando i carabinieri sono arrivati hanno però avvertito l'odore di cannabis, l'auto era stata al sole e c'erano due spinelli nel cruscotto. L'uomo li ha consegnati ai militari spiegando le sue ragioni, ma è incappato comunque nella denuncia. Purtroppo il mio assistito soffre di dolori cronici per un incidente in moto avuto nel 1985, con lesione del midollo spinale e il coinvolgimento di 4 vertebre. Come dimostrato dalla documentazione prodotta dal suo dottore e da una consulenza tecnica, il 59enne può fumare spinelli per uso terapeutico, quando il dolore è insopportabile. Si tratta di un'integrazione del percorso terapeutico standard che sta seguendo e ne trova giovamento. Di solito fuma la sera. Di certo non è che fuma e si mette alla guida alterato". Tuttavia dopo l'incidente di Bucine e la scoperta della droga, era stato sottoposto ai test: quello delle urine era risultato negativo al Thc (il principio attivo della cannabis), ma quello del sangue no. "Quest'ultimo - aggiunge l'avvocato - è un tipo di analisi che non è affidabile per misurare l'alterazione psicofisica del momento, perché le tracce di sostanze tossiche possono rimanere in circolo per giorni e giorni, quando l'effetto della droga su corpo e mente è ormai sparito". E così, mercoledì 12 luglio, è arrivata la sentenza di assoluzione. L'accusa, sostenuta dal pm Luigi Niccacci, aveva chiesto 4 mesi, 1.000 euro di ammenda e un anno senza patente.

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