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Cronaca

Segrega in casa la moglie e la maltrattata: 40enne denunciato e allontanato dalla famiglia

"Mi impedisce di uscire di casa, non posso frequentare nessuno, non posso avere denaro mio" addirittura "mi tira addosso la minestra se non è di suo gradimento". Sono le parole del disperato appello che negli scorsi giorni una donna ha rivolto...

"Mi impedisce di uscire di casa, non posso frequentare nessuno, non posso avere denaro mio" addirittura "mi tira addosso la minestra se non è di suo gradimento". Sono le parole del disperato appello che negli scorsi giorni una donna ha rivolto alle forze dell'ordine affinché intervenissero per mettere fine ad una complicata e dolorosa situazione familiare. Un marito-padrone, un matrimonio combinato, e anni di vessazione terminati grazie all'intervento della Polizia di Stato. Il marito, S.E. albanese 40enne, è stato denunciato per maltrattamenti.

La Squadra Mobile nella giornata di ieri, con provvedimento richiesto ed ottenuto dall’A.G. ha eseguito il provvedimento di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare e applicazione della misura del divieto di avvicinamento alle persone offese. L'attività investigativa ha preso il via dalla denuncia della giovane moglie ed è durata un mese. La donna ha raccontato i gravi episodi di maltrattamento dei quali era vittima. Parole che pesano come macigni: "Mi impedisce di uscire di casa, non posso frequentare nessuno, non posso avere denaro mio, non posso lavarmi i denti sennò mi accusa di tradirlo, mi tira addosso la minestra se non è di suo gradimento".

"Questi - spiegano gli inquirenti - sono solo alcuni dei comportamenti di cui si rendeva responsabile il quarantenne nei confronti di sua moglie, madre di due bambini piccoli". La donna ha anche raccontato agli agenti accorsi in suo aiuto di essere stata costretta a sposare l'uomo in Albania e di essersi rivolta alla propria famiglia in seguito ai primi atteggiamenti violenti del 40enne. "Il padre - spiegano i poliziotti - le aveva intimato di essere obbediente nei confronti del consorte e di assecondare sempre le sue richieste".

I poliziotti della Squadra Mobile, con l'ausilio importantissimo dell'associazione Pronto Donna - con la quale collaborano strettamente in questi casi -, sono riusciti ad interrompere questa situazione di abusi collocando la donna in una struttura protetta insieme ai propri figli.

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