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Cronaca

"Tutti i contratti firmati ad Arezzo". L'ipotesi della maxi truffa dietro lo schema Ponzi mostrato da Striscia la Notizia

Lo schema pare abbia retto per i primi due anni e mezzo, poi nell'aprile del 2018 il castello sarebbe crollato

"Arezzo è la sede principalmente coinvolta, lì ci sono le due società che sono indagate, è la città dove tutti i nostri assistiti hanno raccontato di essersi recati per firmare i contratti che erano stati sottoposti loro da alcuni promotori finanziari." Daniele Pistolesi spiega così il coinvolgimento di Arezzo nell'indagine in corso in seguito alla denuncia-querela presentata, dall'associazione che lui stesso rappresenta, l'Afue di La Spezia, nel settembre scorso, alla Guardia di Finanza di Arezzo e alla stessa Procura della Repubblica aretina. Al loro fianco gli avvocati dello studio legale Conti di La Spezia.

Tutto è ancora alla fase delle indagini preliminari, ma l'attenzione è fortemente salita con il servizio di Riccardo Trombetta di Striscia la Notizia del 7 dicembre scorso.

"Si tratta di 700 persone che hanno scelto di fare una class action collettiva, per un valore di 8 milioni di euro che sarebbero spariti - spiega Pistolesi - un coinvolgimento che è destinato a salire ancora perché la ribalta mediatica ha provocato la reazione di molti altri risparmiatori che si sentono truffati e che si sono rivolti a noi in questi giorni."

Secondo i racconti dei diretti interessati, i promotori finanziari, agivano per conto della Nidalina Group e di un'altra società che risulterebbe ad essa collegata, con il passaparola, promuovendo alcuni tipi di investimento con contratti finanziari, senza averne le autorizzazioni, in uno dei classici schemi piramidali Ponzi. Investimenti dai 5 mila euro di taglio minimo, per un anno, con la promessa di un rendimento mensile del  7%. I soldi così incassati servivano ad esempio per comprare beni di lusso, che venivano a loro volta noleggiati a terze persone. E' proprio così che pare ci siano in giro 900 auto a noleggio che al momento della scadenza del contratto devono essere restituite dai risparmiatori, anche se non riescono a rientrare in possessi dei propri capitali investiti.

Lo schema pare abbia retto per i primi due anni e mezzo, poi nell'aprile del 2018 il castello sarebbe crollato, chi ha investito, come l'uomo che ha parlato nel video di Striscia la Notizia, racconta di aver investito in un bene, come in questo caso un allevamento di bestiame, per 15 mila euro, ma di non aver mai incassato gli interessi e di non aver ricevuto indietro nemmeno il capitale impegnato.

"Con noi ci sono casi estremi come un uomo che ha perso 240mila euro, senza vedersi ridare indietro nulla - spiega ancora Pistolesi - casi disperati di persone che hanno bisogno dei propri soldi."

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