San Giustino, paese sconvolto. I colleghi della Sisal: "Piter al lavoro fino a mercoledì: nessun segno di disagio"
Sono sotto choc gli amici, i colleghi, i conoscenti di Piter Polverini, accusato di aver ucciso in un impeto d'ira Katia dell'Omarino. A San Giustino nessuno si capacita dell'accaduto. Piter era introverso, ma sembrava un ragazzo come tanti...
Sono sotto choc gli amici, i colleghi, i conoscenti di Piter Polverini, accusato di aver ucciso in un impeto d'ira Katia dell'Omarino. A San Giustino nessuno si capacita dell'accaduto. Piter era introverso, ma sembrava un ragazzo come tanti. Classe 1992, impiegato nella sala Sisal Matchpoint di Campo di Marte ad Arezzo; in precedenza un analogo impiego a Città di Castello. Residente nel centro umbro, dove era andato a scuola fino alle medie, a Città di Castello aveva frequentato le superiori. Da maggio lavorava ad Arezzo. Con gli amici, sconvolti per l'arresto, si ritrovava al bar del paese. Qualche birra e qualche chiacchiera sportiva. Amante del suo cane, appassionato di calcetto e dell'Inter, i colleghi della Sisal stentano a credere all'accaduto. Sul lavoro era “preciso e affidabile”. Mai nelle ultime settimane aveva fatto trasparire disagio. “E' venuto al lavoro fino a mercoledì”, dicono dalla sala scommesse. Due giorni dopo, l'arresto.