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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Salvini dopo il caso di Strada: "Telecamere in Rsa e asili". E Ghinelli: "Sperimentazione nazionale ad Arezzo"

Il caso delle botte e degli insulti agli anziani nella residenza per anziani a Strada in Casentino ha scatenato valanghe di reazioni, anche da parte del mondo politico. La potenza delle immagini del video diffuso dall'Arma ha reso il caso di...

Il caso delle botte e degli insulti agli anziani nella residenza per anziani a Strada in Casentino ha scatenato valanghe di reazioni, anche da parte del mondo politico.

La potenza delle immagini del video diffuso dall'Arma ha reso il caso di portata nazionale che oggi sarà oggetto della puntata di Pomeriggio 5, trasmissione condotta da Barbara d'Urso su Canale 5.

L'episodio, peraltro, è stato ripreso e stigmatizzato dal leader leghista Matteo Salvini, che ieri ha condiviso il video che testimonia le violenze. E in un post ha chiesto che siano installate telecamere in luoghi pubblici in cui ci sono piccoli e anziani. "MALEDETTI! Ma come si fa - ha scritto Salvini sulla propria fanpage facebook - a picchiare degli anziani indifesi??? Telecamere in asili e case di riposo, e punizioni severe per questi VIGLIACCHI!".

E oggi è arrivato il comunicato del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, che cogliendo al balzo la palla della risonanza mediatica della vicenda, ha rilanciato con forza il tema delle telecamere in Rsa e asili. Suggerendo Arezzo come punto di partenza a livello nazionale.

Arezzo è pronta. Vorremmo che lo fosse anche il Parlamento - scrive -. La vicenda degli anziani maltrattati che ha coinvolto un Comune della provincia fa tornare all’attenzione un tema sul quale questa amministrazione sta insistendo da tempo. Le telecamere nei luoghi di cura e negli istituti scolastici.

Lunedì prossimo è in programma un appuntamento con Paola Petruccioli, presidente della casa di riposo Fossombroni. Proseguiremo nel dialogo che ha portato a un punto fermo che dimostra come l’istituzione caritatevole cittadina più prestigiosa sia all’avanguardia nella consapevolezza dei problemi. Dalla Casa Pia è pervenuta infatti la disponibilità a diventare luogo di sperimentazione delle telecamere nei propri ambienti.

Arezzo c’è. E c’è anche grazie all’attività dei parlamentari del territorio Maurizio d’Ettore e Stefano Mugnai, entrambi firmatari di una proposta di legge insieme alla prima firmataria Anna Grazia Calabria, che speriamo incontri miglior sorte della precedente. Il tema è sempre quello di permettere alle case di cura o altre istituzioni di dotarsi di ausili tecnologici. Per la sicurezza dei pazienti, la tranquillità delle famiglie e il buon lavoro di chi vi opera.

Un appello dunque al Legislatore: assumete Arezzo come città capofila di una sperimentazione che possa poi diffondersi a livello nazionale. Il Comune e l’istituzione caritatevole che più rappresenta la città, grazie alla presidente Petruccioli, danno la totale disponibilità ad assumere questo ruolo. Prendeteci a modello come Comune pilota della sperimentazione anche prima di avere licenziato una legge non più rinviabile.

Sulla stessa lunghezza d'onda, ovviamente, il segretario provinciale della Lega di Arezzo Nicola Mattoni

Ci auspichiamo in primis che i colpevoli di queste vessazioni siano puniti immediatamente e con una pena esemplare. Poi però ci auspichiamo che nelle strutture dove sono ospitati anziani, bambini e tutte le categorie più deboli, siano istallate a breve telecamere di sicurezza per prevenire questi episodi inaccettabili.

Sullo specifico tema delle telecamere, invece, non si pronuncia il Movimento Salute casentinese che chiede viceversa protocolli e meccanismi di controllo.

Il movimento esprime innanzitutto la sua vicinanza alle vittime di questa squallida vicenda e ai loro familiari. Il pensiero va poi a quegli organismi di controllo che in ambienti così delicati dovrebbero, come ci auspichiamo che sia, essere al massimo dell'attenzione. A tutti i responsabili di questi servizi, nonché agli amministratori locali e alle autorità coinvolte in queste gestioni chiediamo uno sforzo per far luce su quanto accaduto e far sì che un maggior controllo eviti il ripetersi di fatti così vili. Facciamo quindi un appello alle Istituzioni Pubbliche, Sindaci ed Asl, affinché possano mettere in atto protocolli che assicurino il massimo risultato in qualità e professionalità erogata in queste strutture.

Crediamo inoltre che gli organi preposti alla giustizia a conclusione delle indagini debbano agire di conseguenza adottando misure cautelative e di protezione per gli anziani maltrattati e le loro famiglie, evitando per quanto possibile speculazioni e la spettacolarizzazione di una vicenda assai grave che va ricondotta alla normalità con la giusta punizione per gli esecutori dei maltrattamenti. Abbiamo anche letto della presa di posizione del sindacato Cgil, una giusta presa in carico del problema che merita un'analisi approfondita per mettere in atto meccanismi di controllo per le Case di Cura per anziani che hanno bisogno di essere trattati da esseri umani, con dignità e rispetto della persona.

@MattiaCialini

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