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Cronaca Saione / Via Giuseppe Giusti

Si ribella al bandito: sfregiato col coltello e legato per ore a un bancone. Lui: "Un incubo"

Il racconto della rapina in via Giusti, in zona San Marco. La vittima è il 52enne Lucio Parri titolare de "Il Fiorino": "Mi ha preso 4 chili d'oro e 3 d'argento"

I colpi contro il muro e le urla d'aiuto hanno attirato la vicina che ha uno studio di massaggi olistici: quando la donna si è precipitata a vedere cosa fosse successo, si è trovata davanti allo scenario di una possibile rapina consumata e non ha perso tempo, chiamando i soccorsi. Intorno alle 11, qualche ora dopo la denunciata aggressione, sono arrivate ambulanza del 118, vigili del fuoco e polizia. La vittima, un imprenditore orafo, che era legato al bancone della sua azienda, è stato portato al pronto soccorso, sono state così medicate le sue ferite: alla testa e al volto.

Rapina all'orafo in via Giusti

L'aggressione

Il raid, attribuito a un solo malvivente, risaliva alle 8,30 circa: il bandito, armato, aveva atteso l'arrivo del titolare, Lucio Parri, 52 anni, per tendergli una trappola. Parri stava aprendo la sua azienda Il Fiorino di via Giuseppe Giusti (traversa di via Romana, nei pressi dell'hotel Piero della Francesca), quando lo sconosciuto - questa è la ricostrizione della polizia basata sul racconto della vittima - lo ha avvicinato e lo ha minacciato: l'orafo aretino si è però ribellato e ne è nata una colluttazione. Il bandito armato sarebbe riuscito a sopraffare l'imprenditore soltanto grazie alle armi: lo ha colpito in testa con un corpo contundente. Poi, ha preso delle fascette in plastica da elettricista e ha legato il 52enne al bancone della sua impresa.

Il bottino e le telecamere

Si è poi diretto alla cassaforte, che è riuscito a farsi a aprire costringendo l'orafo a comunicargli il codice segreto. E l'ha svuotata: dentro, ha denunciato l'imprenditore, c'erano almeno 4 chili di oro lavorato, tra anelli, catene e vari gioielli, e tre di argento: approssimativamente 250mila euro di valore. La vittima ha tentato una mossa disperata: ha dato un calcio al rapinatore e questi lo avrebbe sfregiato al volto con un coltello. Poi, riempito il sacco, è fuggito. La polizia sta verificando se ci fosse un complice con lui. Gli inquirenti, guidati dal dirigente della squadra Mobile della questura Francesco Morselli, hanno poi raccolto la testimonianza della vittima, che - dopo essere stato medicato - ha lasciato l'ospedale San Donato, diretto verso la questura. Il bandito - ha detto Parri - parlava italiano. La polizia scientifica, fino a tarda mattinata, ha effettuato i rilievi. E adesso potrebbero essere le telecamere a raccontare qualcosa in più dell'accaduto. Una è puntata proprio davanti all'ingresso dell'impresa.

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