Piano piano sta prendendo coscienza della situazione. Piter Polverini, il presunto assassino di Katia Dell'Omarino, chiuso nella sua cella del San Benedetto è apparso provato agli occhi del legale Mario Cherubini che nel fine settimana gli ha fatto visita. Un incontro veloce, nel quale non sarebbero ancora stati affrontati i nodi salienti della strategia difensiva. "Sta comprendendo piano piano il peso degli eventi - spiega il legale -, si rende conto che quanto accaduto cambierà il resto della sua vita".

Dal prossimo fine settimana, quando è previsto un nuovo incontro in carcere con i legali, verrà probabilmente anche tracciata la strategia difensiva. Dopo aver studiato le carte gli avvocati entreranno nel vivo della questione.

La posizione di Polverini è delicatissima: dopo aver inizialmente rivelato ai carabinieri di essere stato lui a compiere l'omicidio e aver indicato dove era nascosta l'arma del delitto (elemento questo che lo stringerebbe all'angolo anche senza una confessione), il 24enne è rimasto in silenzio. Anche di fronte al Gip. Non una parola.

Da subito era rimbalzata la notizia della possibile richiesta di una perizia psichiatrica. In realtà i legali non avrebbero ancora preso in esame questa possibilità. Lo faranno però dopo il prossimo colloquio, previsto nel fine settimana. Quando le carte, i fascicoli, i risultati delle perizie saranno stati tutti vagliati e studiati dai difensori.