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Cronaca

Crac Banca Etruria, slitta al 3 maggio la decisione sulle parti civili. Anche il Comune ha avanzato la richiesta

Oggi il collegio, presieduto dal giudice Gianni Fruganti, avrebbe dovuto esprimersi sull'ammissione delle parti civili

Nuova udienza questa mattina del maxi processo per il crac di Banca Etruria. Il collegio, presieduto dal giudice Gianni Fruganti, avrebbe dovuto esprimersi sull'ammissione delle parti civili: ma è stato rimandato tutto al prossimo 3 maggio. Siamo alle primissime battute del procedimento che è stato incardinato lo scorso due aprile. 

 Tra le richieste di ammisione a parte civile ci sono quella della vedova di Luigino D'Angelo, il risparmiatore di Civitavecchia che si tolse la vita, quella del Comune di Arezzo e quella della Banca Sanmarinese. 

Il video - Crac Banca Etruria, la prima udienza

Il Comune di Arezzo aveva avanzato la richiesta anche in udienza preliminare, ma era stato escluso. "Adesso - ha spiegato l'avvocato Lorenzo Zilletti - il Comune ha riproposto la costituzione perché ritiene di aver avuto danni patrimoniali, perdita di chance e danno d'immagine". 

Maxi processo con 25 imputati eccellenti

In totale le richieste avanzate nella scorsa udienza erano oltre 200, e per molte le difese hanno chiesto l'esclusione dal procedimento. Sarà dunque pronunciata questa mattina la decisione. Il procedimento però non entrerà nel vivo della vicenda fino a settembre quando prenderà il via una lunga maratona: tre - o in caso di necessità quattro - udienze al mese, con cadenza settimanale. L'appuntamento sarà fissato per ogni venerdì alle 9,30 - o quasi - alla Vela.

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