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Cronaca

Presunti abusi all'asilo di Rendola, i periti: "Bimbi non idonei a testimoniare". In aula oggi le parole di sei insegnanti

Il giudice aveva dato il consenso alla richiesta dell'imputato di ascoltare in aula i minori che lo avevano accusato. Ma i periti nominati dallo stesso tribunale di Arezzo non li hanno ritenuti idonei a parlare in quella sede. Una novità...

Il giudice aveva dato il consenso alla richiesta dell'imputato di ascoltare in aula i minori che lo avevano accusato. Ma i periti nominati dallo stesso tribunale di Arezzo non li hanno ritenuti idonei a parlare in quella sede. Una novità inaspettata e dagli esiti altrettanto inattesi si è avuta oggi nella vicenda dell'asilo di Rendola. Il bidello della struttura, cinque anni fa, fu accusato di violenza sessuale nei confronti di 4 bambini che frequentavano la scuola dell'infanzia. L'uomo, un valdarnese di 53 anni, da subito si è dichiarato innocente.

Una vicenda che risale al 2012 e che scosse profondamente il Valdarno, per la quale inizialmente furono sentiti 12 bambini, anche se poi per otto casi l'ex bidello fu prosciolto. Durante il procedimento giudiziario di fronte al collegio - composto dal presidente Silverio Tafuro e, a latere, Avila e Faltoni - sono stati ascoltati i carabinieri, ripercorsi i risultati delle indagini svolte, comprese le analisi delle telecamere piazzata dentro alla scuola e quelle del contenuto del pc del 53 enne, e ascoltati i periti della Procura. Proprio questi ultimi avevano valutato i quattro bambini (ormai divenuti ragazzini) in grado di sostenere una deposizione in aula. Nonostante il parere positivo dei giudici, era comunque necessario il nullaosta dei consulenti del tribunale.

"Ma oggi - sostiene Raffaello Falagiani, avvocato dell'imputato - il professor Giovan Battista Camerini e la psicologa Francesca Giammarugli hanno dichiarato i piccoli non idonei. Due i motivi: uno è da attribuire a casi di amnesia infantile. L'altro è legato alle suggestioni derivanti dall'ambiente familiare e terapeutico. I consulenti - prosegue il legale - hanno dichiarato che i bimbi sarebbero stati ascoltati in modo improprio nelle prime fasi del procedimento: le domande sarebbero state poste in modo da suggerire le risposte". Testimonianze che potrebbero dunque perdere il loro valore.

Un'udienza importante, che ha visto deporre in aula anche sei insegnanti della scuola d'infanzia. "Anche le loro parole sono state positive nei confronti del mio assistito -conclude Falagiani -. Hanno raccontato che alcuni bambini, dopo che il bidello se ne andò, continuarono a chiedere sue notizie" conclude Falagiani.

Il prossimo 22 novembre è previsto il dibattimento e la sentenza potrebbe arrivare a fine novembre.

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