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Cronaca Saione / Via Arno

Pitturano i giochi per bimbi senza permessi, rischiano la denuncia. "Mia figlia imbrattata di vernice"

La segnalazione è arrivata al Comune da un cittadino, utente del parco. "E se i giochi ora non fossero più a norma? Chi risponderà dei danni?"

Il Comune di Arezzo è pronto a denunciarli.
Perché? Perché hanno riverniciato i giochi di legno presenti all'interno di via Arno. Un bel gesto in teoria, ma che, oltre a non essere stato autorizzato, ha provocato qualche danno. Con un genitore che ha visto la propria figlia completamente imbrattata di vernice.

Ma facciamo un passo indietro.

Domenica 30 marzo alcuni militanti di Casapound Arezzo, armati di vernici, pennelli, spugne e detersivi, hanno fatto tappa a Saione. L'obiettivo della giornata, così come da loro stessi documentato nella propria pagina Facebook, era quello di ripulire e riqualificare i giochi di legno presenti all'interno del parco Arno. E così è stato. Un'operazione certosina documentata da scatti fotografici e post sui social.
Un'azione di civiltà, ma realizzata senza permesso e senza avvisare adeguatamente la popolazione.

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“Il nostro intervento è andato a riqualificare questi giochi, donandogli una nuova vita – sottolineò il portavoce di Casa Pound Arezzo, Francesco Campa – e consentendo ai bambini e alle loro famiglie di tornare a giocare in uno spazio sicuro e decoroso. Non è certamente un intervento fatta da professionisti, però nel nostro piccolo abbiamo dimostrato che anche se l’amministrazione comunale non ha voglia di sporcarsi le mani con riqualifiche e manutenzione, questo può essere fatto da dei comuni cittadini come noi, che scelgono di usare il proprio tempo libero per mettersi a disposizione della collettività”.

Domenica 30 marzo una famiglia è uscita da casa propria. Mamma, babbo e la piccola figlia armati di cestino, panini e vivande, si sono diretti verso il parco di via Arno. L'obiettivo della giornata era quello di fare un pic-nic e divertirsi giocando all'interno dell'area verde. Sono arrivati, hanno apparecchiato la tavola e la bimba in un lampo si è fiondata verso altalena e scivolo.
Poco dopo è tornata da mamma e babbo completamente imbratta: abiti, mani e faccia colorati di giallo.

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Le ho chiesto cosa avesse trovato e dove fosse stata - spiega il padre della bambina - lei mi ha detto che aveva giocato allo scivolo. Così mi sono avvicinato ed ho trovato la struttura completamente ricoperta di vernice fresca. Dopo essermi sincerato che la pittura non le fosse finita negli occhi e in bocca ho deciso di informare la polizia locale per comprendere come mai, il Comune avesse deciso di realizzare dei lavori senza transennare la zona e senza avvisare alcuno. 

E dunque quella che avrebbe dovuto essere una normale giornata di relax si è trasformata nell'avvio di una piccola epopea.

Ho deciso che sarei andato fino in fondo alla questione - racconta il babbo - l'indomani mi sono messo in moto per riuscire a ricostruire la vicenda e presentare denuncia. Ho avuto colloqui con i vigili urbani e con l'amministrazione. Dopo, ho presentato un reclamo scritto dove, con tanto di timbro e protocollo comunale, ho spiegato l'accaduto e chiesto (simbolicamente) un piccolo risarcimento di 20 euro. La mia indignazione è nata dal fatto che erano state eseguite delle opere di manutenzione in maniera così arbitraria e senza alcun avviso creando danni ai fruitori dell'area.

Durante gli approfondimenti messi in moto dal babbo è saltato fuori che ad eseguire l'operazione non fosse stato alcun operaio del Comune ma privati cittadini appartenenti al gruppo di Casapound.

Un'indignazione ancora maggiore - spiega il padre - perché capisco la volontà di fare qualcosa di buono per la propria città ma, tutto va fatto con la dovuta attenzione. Mia figlia si è solo imbrattata. Ma se per sbaglio fosse venuta a contatto con la vernice ingerendola o strofinandosi gli occhi? Se fosse in qualche modo rimasta intossicata? E se fosse capitato anche ad altri bambini? Mi sono posto tante domande. Tra queste anche che tipo di pittura abbiano usato, per quale ragione sia stata utilizzata sulla plastica e per quale motivo, soprattutto, abbiano scelto di colorare una struttura utilizzata dai piccoli. Insomma, va bene il desiderio di riqualificare ma non è che se io vedo lungo la strada di casa mia la segnaletica orizzontale sbiadita prendo pennello e vernice e rifaccio le strisce. Se la facciata del duomo inizia ad essere stinta o danneggiata non mi metto a pitturarla né intervengo in alcun modo. Non si fa così perché da una buona azione si possono provocare danni e anche gravi. Ed infine, se dopo questo intervento il gioco non risultasse più a norma, chi dovrà pagarne il ripristino?

Della vicenda sono stati informati anche gli uffici comunali compententi ovvero quello della manutenzione.

Sappiamo dell'accaduto - spiega il vice sindaco Gamurrini - ho dato mandato affinché gli uffici si muovano come prevede la legge e procedere, se necessario, con la denuncia.

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