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Cronaca

Padre Graziano lascia il carcere di Arezzo: è in convento a Roma con il braccialetto

E' in convento da questa mattina. A Roma, in via Giotto, un braccialetto elettronico aspettava alle 10 padre Gratien Alabi. Da oggi infatti il religioso, unico imputato per il processo sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia è ai domiciliari...

E' in convento da questa mattina. A Roma, in via Giotto, un braccialetto elettronico aspettava alle 10 padre Gratien Alabi. Da oggi infatti il religioso, unico imputato per il processo sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia è ai domiciliari. Lontano dal carcere di San Benedetto, dove è rimasto dallo scorso 23 aprile a ieri. Le ultime settimane sono state le più sofferte. Da inizio dicembre infatti il Tribunale del Riesame gli aveva concesso i domiciliari, ma il braccialetto - condizione sine qua non il religioso non poteva raggiungere il convento - non era disponibile.

Il furgone della Polizia Penitenziaria è partito questa mattina pochi minuti dopo le 7,30 da via Garibaldi ed è arrivato a Roma poco dopo le 10. Qui Gratien era atteso dai tecnici Telecom che gli hanno applicato la cavigliera. Il religioso potrà restare nella sua stanza al secondo piano e potrà muoversi ma non scendere a piano terra, dove c'è la mensa del convento ma non il segnale che controlli la sua posizione. Stessa limitazione per la cappella del convento.

La notizia dell'arrivo del braccialetto elettronico è arrivata venerdì scorso, ed è stata annunciata direttamente dal presidente della corte d'assise Silverio Tafuro all'inizio dell'udienza. Nelle ultime settimane anche monsignor Riccardo Fontana aveva espresso solidarietà nei confronti di Gratien per la paradossale situazione burocratica nella quale si trovava.



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