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Cronaca

Il fiume di denaro sporco verso Arezzo e quei 30 chili d'oro imbarcati di nascosto per l'Algeria

I retroscena della maxi operazione anti riciclaggio internazionale delle Fiamme Gialle

L'episodio chiave che riguarda Arezzo, nell'ambito dell'ultima inchiesta sul riciclaggio internazionale della Guardia di Finanza di Firenze, vede al centro trenta chili di oro, tra semi-lavorati e lingotti. Merce del peso di trenta chili circa che gli investigatori hanno stimato avere un valore di circa 600mila euro. L'oro, preso ad Arezzo in cambio di denaro "sporco", era stato utilizzato proprio per "lavare" quei valori di provenienza illecita, con destinazione finale il Nord Africa, via Francia. Nella ricostruzione delle autorità italiane, francesi e sovranazionali che hanno collaborato (Nucleo Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme gialle fiorentine, Gendarmeria francese Sezione Ricerche di Marsiglia e agenzia Europol) all'indagine, è spiegato come.

Trenta chili d'oro

Gli inquirenti hanno fatto emergere l'esistenza di una associazione criminale operante tra l'Italia e la Francia, alla cui testa c'erano criminali di orgine magrebina che riciclavano denaro e preziosi "sporchi" presi dal territorio d'Oltralpe. In un caso, il "lavaggio" dei valori illeciti (provenienti da furti o da evasione fiscale) è avvenuto attraverso preziosi aretini. Il sodalizio criminale aveva infatti acquistato con il denaro di provenienza delittuosa trenta chili d'oro (600mila euro) da due intermediari commerciali dell’Aretino compiacenti. L'oro è stato poi portato in Francia e successivamente imbarcato verso l'Algeria, con addetti di compagnie di navigazione che hanno chiuso un occhio. In particolare, l'oro era stato nascosto in doppi fondi degli abitacoli di automobili che viaggiavano sul traghetto.

Nove indagati in provincia di Arezzo

Sono nove le persone indagate sul territorio: sette aretini e due francesi dimoranti in provincia. Questi ultimi, di origine africana, sono stati arrestati Oltralpe. Gli italiani sono stati invece denunciati a piede libero. Due sono imprenditori. Le loro ditte sono finite nel mirino delle Fiamme gialle che le hanno perquisite così come le loro abitazioni.

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