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Cronaca

Operaio morto per un'esplosione nel cantiere, in tre rinviati a giudizio

In tre a processo per l'esplosione che causò la morte di Sauro Zappalorti, operaio di una ditta edile, deceduto in via Toniolo nel 2010. Sono passati sei anni e mezzo anni da allora, era dicembre e il 49enne di Abbadia di Montepulciano, Siena...

In tre a processo per l'esplosione che causò la morte di Sauro Zappalorti, operaio di una ditta edile, deceduto in via Toniolo nel 2010.

Sono passati sei anni e mezzo anni da allora, era dicembre e il 49enne di Abbadia di Montepulciano, Siena, era il capocantiere di una impresa edile di Torrita di Siena che si stava occupando della ristrutturazione di una palazzina in via Toniolo, ad Arezzo.

Una bombola da 15 litri di gas propano (usato per asciugare le pareti imbiancate) iniziò a perdere e la fuoriuscita saturò, in breve, l'aria di uno dei locali della palazzina. Un'improvvisa scintilla, che indagini successive non sono state in grado di attribuire, determinarono la deflagrazione, il crollo del tetto della struttura e la morte dell'operaio.

Al termine dell'inchiesta la procura chiese l'archiviazione, i familiari di Zappalorti (l'operaio lasciò la moglie e il figlio) assistiti dall'avvocato Antonio Bonacci hanno fatto riaprire il caso e martedì il giudice Piergiorgio Ponticelli, nell'ambito dell'udienza preliminare, ha chiesto il rinvio a giudizio per il titolare della ditta e per due tecnici.

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