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Cronaca

Ruba oro all'azienda. Dopo la condanna l'operaio scrive ai titolari: "Scusatemi"

L'arresto venne eseguito dai carabinieri di Arezzo

Ha chiesto scusa, risarcito l'ex datrice di lavoro e patteggiato la pena.
Sono in tutto nove i mesi che dovrà scontare (con la condizionale) l'operaio 53enne beccato nelle scorse settimane dai carabinieri mentre rubava all'interno della nota azienda orafa di Pieve al Toppo Giordini.

Ieri il protagonista della vicenda è comparso davanti al giudice del tribunale di Arezzo per il processo per direttissima.
L'uomo venne arrestato dai militari dopo una lunga attività di indagine volta a riscontrare l'effettivo furto di oro e altro metallo prezioso.

Operaio arrestato a Pieve al Toppo

Venne trovato con la refurtiva all'interno della propria borsa e per lui scattò immediatamente l'arresto anche se adesso si trovava a casa propria con obbligo di firma.
L'accusa di cui ha dovuto risponedere è furto e tentato furto.
Nel frattempo proprio in questi ultimi giorni, il 53enne avrebbe scritto una lettera di scuse all'azienda e presentato un primo risarcimento, così come disposto dall'autorità giudiziaria, di duemila euro.

Rubava oro alla Giordini. La titolare: "Che amarezza"

L'inchiesta però non si conclusa qui. Le indagini stanno andando avanti e mireranno a fare chiarezza sulle modalità utilizzate dall'operaio per sottrarre il metallo prezioso dall'azienda.

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