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Cronaca Bucine

Bimba uccisa a colpi di roncola, il sindaco: "Vicini a mamma e fratello". Babbo in carcere: è giallo sul movente

Domani l'autopsia sul corpo della bambina di 3 anni massacrata a Levane e l'interrogatorio di garanzia del 39enne accusato di omicidio. Il primo cittadino di Bucine: "Ci attiveremo coi servizi sociali"

E' stato trasferito in carcere a Sollicciano l'uomo di 39 anni arrestato ieri con l'accusa di omicidio a Levane, nella parte della frazione che ricade sotto il comune di Bucine, dopo la morte della figlia di 3 anni e mezzo, colpita barbaramente con una lama da cucina a forma di roncola. L'operaio in cassintegrazione, che lavora in una ditta della filiera della moda (effettua trattamenti di pulimentatura su metalli), si sarebbe accanito - secondo la ricostruzione degli inquirenti - sulla bambina, uccidendola, e sul figlio maggiore, dodicenne, che è riuscito a salvarsi, dopo essere fuggito.

Per l'uomo, originario del Bagladesh e residente a Levane dallo scorso novembre, si sono aperte le porte del carcere e domani, giovedì 23 aprile, si terrà l'udienza di convalida dell'arresto operato dai carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno, guidata dal capitano Andrea Barbieri. Sempre domani si terrà l'autopsia sul corpo della piccola vittima, a Siena.

La ricostruzione dell'accaduto

La tragedia è avvenuta ieri in una abitazione di via Togliatti. Intorno alle 12 il raptus omicida che avrebbe colto il 39enne, mentre la moglie era fuori per fare spese. L'uomo avrebbe impugnato la roncola affilata, colpendo al volto la bimba, senza lasciargli scampo, mentre si trovava all'interno della cameretta in mansarda, che condivide col fratello. Il 12enne è invece scappato fuori casa, sfuggendo alla furia dell'assassino e rimanendo lievemente ferito. E' stato poi portato in ospedale a Montevarchi. Il padre sarebbe uscito nudo dall'abitazione, ancora fuori di sé, probabilmente dopo essersi sfilato l'abito che indossava, una tunica tradizionale. Dopo aver cercato invano di infierire sull'altro figlio, si è gettato in un profondo pozzo, dove è stato recuperato dai vigili del fuoco.

Il sindaco di Bucine: "Una tragedia che tocca tutti noi"

Non sono chiari i motivi del drammatico e folle episodio e non è certo che siano da ricondurre - solamente - alla preoccupazione per la perdita del lavoro a seguito dell'emergenza Covid (l'azienda è chiusa). I militari stanno cercando di capire se il dramma affondi le proprie radici anche in una situazione personale di instabilità. E le testimonianze della moglie e del figlio saranno cruciali nelle prossime ore per ricostruire l'accaduto.

"E' una tragedia che tocca tutti noi - dice il sindaco di Bucine Nicola Benini -, forse legata al momento storico e all'isolamento familiare. Come Comune cercheremo, in tutti i modi possibili, di stare vicino alla madre della piccola vittima e a suo fratello, attraverso i servizi sociali".

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