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Cronaca

Mureddu ed i collegamenti con Boschi e Rosi: "Cercavano un direttore generale per Banca Etruria"

Si sfiorano e si intrecciano le indagini delle Procure di Arezzo e di Perugia, nel mezzo la vicenda Banca Etruria ed una verità in gran parte ancora tutta da scoprire. E' Libero con un articolo di Giacomo Amadori che per primo focalizza...

Si sfiorano e si intrecciano le indagini delle Procure di Arezzo e di Perugia, nel mezzo la vicenda Banca Etruria ed una verità in gran parte ancora tutta da scoprire.

E' Libero con un articolo di Giacomo Amadori che per primo focalizza l'attenzione su Valeriano Mureddu, 46enne, per lungo tempo vicino di casa della famiglia Renzi a Rignano sull'Arno poi trasferitosi ad Arezzo.

Per capire chi è Mureddu e come si intreccia con la vicenda di Banca Etruria, partiamo dalle indagini aperte dal Pm di Perugia Giuseppe Petrazzini che come descrive Umbria 24, ha aperto un fascicolo per associazione a delinquere e violazione della legge Anselmi, quella che vieta le associazioni segrete.

Il fascicolo nei confronti di Valeriano Mureddu risale addirittura al marzo 2014 quando per una sospetta evasione milionaria fu perquisita la sede della sua azienda, la Geovision, in provincia di Arezzo. Qui secondo la procura di Perugia furono ritrovate le carte di un'associazione segreta. Gli uomini delle dogane che fecero la perquisizione in un ufficio trovarono dossier su persone e società, scambi di mail con Flavio Carboni attualmente a processo per essere ritenuto l'ispiratore della loggia massonica P3.

Secondo quanto si legge su Libero, Mureddu è sotto indagine anche dalla Procura di Arezzo e risulterebbe aver avuto molti contatti con Pier Luigi Boschi, babbo della Ministra per le Riforme. Nell'estate 2014 racconta Libero si sarebbe incontrato con l'allora presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi e con il suo vice Boschi. La notizia è confermata dallo stesso Mureddu dalle pagina de La Nazione di oggi dove dichiara: "La mia conoscenza con Boschi risale a una decina di anni fa, lui era a capo di una cantina sociale, gli chiesi consigli per la vinificazione. Tra giugno e luglio 2014 gli feci conoscere Flavio Carboni, per me un padre, nel suo ufficio romano, lo stesso del successivo incontro. Abbiamo parlato anche di Etruria, loro cercavano un direttore generale, io feci il nome di Fabio Arpe».

E per il filone delle indagini aretine, per le quali la Guardia di Finanza lo ha attenzionato, il motivo starebbe nel fatto che si sarebbe vantato di lavorare per i servizi segreti ed in merito lui stessi dichiara: "Per la verità qualche incarico da loro l’ho avuto."

Libero ha sentito lo stesso Flavio Carboni che in occasione dell'incontro romano tra Mureddu, Boschi e Rosi mise a disposizione il suo ufficio. Carboni per la carica di Dg di Banca Etruria fece il nome di Fabio Arpe.

Dalle pagine di Repubblica parla invece proprio Pier Luigi Boschi, o meglio la sua posizione è rivelata da una memoria difensiva che lui stesso ha presentato a Bankitalia per chiarire che non ci fu mai mancanza di trasparenza nel loro operato e che tutto veniva riferito di fronte al Cda in carica, la mancata verbalizzazione di alcune commissioni non è contestabile perché si era trattato di incontri informali.

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