Agente di viaggio multato durante il lockdown per uno spostamento, il giudice di pace annulla tutto: "Era al lavoro"
L'episodio è avvenuto nel cortonese nell'aprile del 2020. L'uomo aveva raggiunto l'agenzia per annullare una serie di viaggi programmati dai proprio clienti
Aveva preso una multa per essere uscito di casa durante il lockdown. Ma lui, agente di viaggi, si era recato in ufficio - con autocertificazione alla mano - per annullare una serie di viaggi e prenotazioni. La vicenda è apprdoata in tribunale.
L'episodio - come riporta Perugia Today - è avvenuto il 27 aprile del 2020, quando l'Italia era chiusa in casa per la pandemia. L'agente di viaggi fu trovato dalla Polizia Municipale di Cortona all'interno dell'esercizio “nonostante l’esercizio dovesse rimanere chiuso come da normativa vigente emessa dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Governo attuale per emergenza Covid 19”. Lui spiegò che a casa non aveva la connessione a internet e che non avrebbe potuto svolgere quel lavoro.
La versione dell'uomo però non servì e scattò il verbale da 373,34 euro. A quel punto l'agente di viaggio fece un ricorso al prefetto di Arezzo. Ma l'istanza non fu accolta e la multa salì a 580 euro.
Il commerciante infine si è rivolto al giudice di pace: in un ulteriore ricorso insieme al proprio legale aveva sostenuto che "la limitazione della circolazione delle persone, anche prevedendo limitazioni alla possibilità di allontanarsi dalla propria residenza, domicilio o dimora se non per spostamenti individuali limitati nel tempo e nello spazio, aveva però previsto o giustificato gli spostamenti per motivate esigenze lavorative, situazioni di necessità o urgenza, motivi di salute o da altre specifiche ragioni”.
Il giudice di pace ha accolto il ricorso: gli agenti avevano verificato che l’uomo si trovava di fronte al computer, acceso e che “sulla porta dei locali fosse presente cartello di avviso di chiusura”. Le giustificazioni, quindi, erano reali e la sanzione è stata annullata.
