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Cronaca

Morto cadendo dalla scala, Fuso (Cgil): "Necessario reagire con grande forza"

E' caduto da una scala a circa quattro metri di altezza. Così, a 71anni, è morto mentre stava svolgendo il proprio lavoro Leonardo Quinti. Idraulico di Foiano della Chiana, Quinti era titolare di una piccola impresa di Pozzo della Chiana. Questa...

E' caduto da una scala a circa quattro metri di altezza. Così, a 71anni, è morto mentre stava svolgendo il proprio lavoro Leonardo Quinti. Idraulico di Foiano della Chiana, Quinti era titolare di una piccola impresa di Pozzo della Chiana. Questa mattina si era recato a Vitereta, presso l'omonima azienda agricola, per un'attività di manutenzione: stava infatti controllando un canale di scolo sul tetto di uno degli edifici della tenuta.

La caduta è stata fatale, a nulla è valso l'intervento dei sanitari: l'uomo è morto sul colpo. Vano anche il volo dell'elisoccorso Pegaso, costretto a rientrare alla basa prima ancora di arrivare sul posto.

A Vitereta sono arrivati anche i Carabinieri e il personale del Pisl della Asl.

Una tragedia che ha lasciato sgomenti anche i titolari della tenuta. Nel pomeriggio hanno scritto un post su Facebook, con il quale si annuncia l'annullamento degli eventi che avevano programmato nel fine settimana: "Gentili clienti - hanno scritto - in seguito al brutto evento avvenuto oggi, riteniamo doveroso annullare l'evento di cantine aperte". Un segno di lutto e di rispetto nei confronti del 71enne che non c'è più.

La morte dell'idraulico ha riportato l'attenzione sulla sicurezza sul lavoro.

Appresa la notizia Mauro Fuso, segretario regionale della Cgil con delega alla sicurezza nei luoghi di lavoro, ha commentato il drammatico episodio invitando alla riflessione.

“Ancora prima di conoscere la ricostruzione esatta di come è avvenuto l'incidente mortale di oggi, colpisce l'età dell'artigiano morto sul lavoro, 71 anni. Non è la prima volta: perché negli ultimi mesi casi del genere si erano già verificati lasciando intravedere probabilmente una scarsa attenzione alla sicurezza sul lavoro. Prima che si produca una strana assuefazione e una cultura che presta scarsa attenzione alla vita di chi lavora dobbiamo reagire con grande forza. Il richiamo alla sicurezza non può né deve essere giudicato una perdita di tempo, perché è un impegno sociale prima di tutto, un doveroso richiamo alla dignità di chi presta il lavoro e non ultimo è uno straordinario segno della qualità degli ambienti di lavoro e delle produzioni che vi si realizzano”.

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