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Morto al Pionta, disposta l'autopsia. Mandò: "Ogni anno dai 15 ai 20 casi di overdose"

Il suo corpo è stato trovato degli operai che lavorano alla realizzazione della pista ciclabile all'interno del parco del Pionta. Era riverso nell'erba secca e alta, sotto alcuni alberi, ai margini della pista che, un volta terminata, collegherà...

Il suo corpo è stato trovato degli operai che lavorano alla realizzazione della pista ciclabile all'interno del parco del Pionta. Era riverso nell'erba secca e alta, sotto alcuni alberi, ai margini della pista che, un volta terminata, collegherà viale dei ricercatori a via Laschi. E' morto lì un tunisino di 43 anni, E.D.E.B. le iniziali, forse per una overdose. Accanto al suo corpo è stata trovata una siringa. Adesso i militari dell'Arma, che coordinati dalla pm Masiello stanno conducendo le indagini, stanno verificando se sia stata utilizzata proprio dall'uomo, quale sostanza contenesse e se sia stato quell'ultimo buco la causa della morte. Da capire inoltre se in questa tragica notte, si sia ritrovato da solo o se qualcuno era con lui. L'ipotesi più probabile resta comunque l'overdose: pare infatti non siano stati trovati segni di violenza o comunque riconducibili ad aggressioni o situazioni di altro tipo.

Il 43enne era già conosciuto alle forze dell'ordine: un passato turbolento, precedenti per spaccio e rapina, già assuntore di sostanze.

La sua morte è la quarta in questo 2017. Nello stesso parco, ad qualche centinaio di metri di distanza, nella zona del pozzo, lo scorso febbraio è stato ritrovato senza vita anche un giovane aretino. Un ragazzo di 29 anni.

"Ogni anno ci sono numerosi casi - spiega Massimo Mandò, direttore dell'Emergenza Urgenza dell'ospedale San Donato di Arezzo - dai 15 ai 20. Si tratta spesso di persone che già avevano avuto bisogno del nostro aiuto. Fortunatamente nella maggior parte dei casi, le conseguenze non sono fatali. I decessi purtroppo ci sono e, in generale, i casi di overdose si verificano sempre più spesso d'estate".

Ma ormai le overdose non sono più legate ad un'unica sostanza. Si muore anche per i mix, come è accaduto alla ragazza trovata senza vita lo scorso marzo in un'appartamento a Cesa. Anche lei era tra i frequentatori del Pionta, ma non usava droghe pesanti: le sono stati fatali un mix di alcol, marijuana e pillole antidepressive.

Adesso sarà l'autopsia disposta dalla pm Masiello a cercare di far luce sulla morte del 43enne. Gli esami tossicologici, che in questi casi vengono eseguiti per chiarire le cause del decesso, potranno svelare se effettivamente l'uomo è morto per una overdose e quali sostanze aveva utilizzato.

Il resto della vicenda, dai contorni ancora poco chiari, è oggetto di serrate indagini dei Carabinieri.

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