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Cronaca

Morto a Phuket, dall'autopsia nessun segno di violenza. Attesa per gli esami tossicologici. Giovedì il funerale

Nessun segno di violenza. Sul corpo di Stefano Teci, l'aretino morto lo scorso 2 marzo a Phuket, non erano presenti lesioni o tracce che possano far pensare ad una morte violenta. E' questa per ora l'unica certezza emersa dall'autopsia svolta sul...

Nessun segno di violenza. Sul corpo di Stefano Teci, l'aretino morto lo scorso 2 marzo a Phuket, non erano presenti lesioni o tracce che possano far pensare ad una morte violenta. E' questa per ora l'unica certezza emersa dall'autopsia svolta sul corpo del giovane dall'equipe di Medicina legale dell'Università di Siena.

Un accertamento svolto dopo che una prima autopsia era stata eseguita in Thailandia e per questo ancora più delicato. I medici hanno prelevato campioni biologici sui quali saranno svolti gli esami tossicologici, per escludere una eventuale ingestione di sostanze che possano aver causato il malore fatale. Le autorità thailandesi avevano messo infatti a referto un malore: un infarto, poi corretto in aneurisma. L'autopsia di ieri è stata fortemente voluta dai familiari che, dopo una serie di peripezie burocratiche, sono riusciti a far rientrare la salma dalla Thailandia. Adesso la salma si trova nella camera ardente all'ospedale San Donato, dove gli amici si stanno recando numerosissimi in un mesto pellegrinaggio d'addio. I funerali, curati dalla Cof di Lucignano, si svolgeranno giovedì pomeriggio, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano. Tag:
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