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Cronaca

Morta legata al letto, la procura apre un'inchiesta per omicidio volontario: c'è una pista. Slitta l'autopsia

Gli inquirenti procedono per esclusione e si concentrano sulle ultime frequentazioni della donna: tabulati telefonici e video delle telecamere al setaccio. Prosegue la raccolta delle testimonianze, ulteriore sopralluogo della Scientifica

È slittata a domani pomeriggio, mercoledì 28 agosto, l'autopsia sul corpo di Maria Aparecida Venancio De Sousa, la 60enne brasiliana trovata senza vita ieri sera al civico 39 di via della Robbia ad Arezzo, zona Santa Maria delle Grazie-Esselunga. La Procura di Arezzo, intanto, ha aperto un'inchiesta per omicidio volontario. Non ci sono indagati, ma i detective stanno già seguendo una pista, quella della prostituzione locale, circoscrivendo ulteriormente il campo grazie ai nuovi elementi in possesso.

Stamani un altro blitz della Scientifica

Domani mercoledì 28 agosto l'autopsia a Montevarchi

Inizialmente prevista per oggi, l'autopsia sarà eseguita domani alla Gruccia di Montevarchi, per indisponibilità della sala attrezzata all'ospedale San Donato di Arezzo. La salma, sotto sequestro, è ora custodita nell'obitorio dell'ospedale aretino e sarà trasferita in Valdarno domattina per l'esame autoptico, in programma a partire dalle 15. Lo eseguirà l'equipe medico-legale del professor Mario Gabbrielli dell'Università di Siena, coadiuvato dal tecnico di laboratorio Marco Doretti.

Forse uccisa con un colpo in testa

Chi era Maria de Sousa

Ancora un sopralluogo della Polizia Scientifica

Del caso si sta occupando il pm Chiara Pistolesi, sul campo le indagini sono affidate alla squadra Mobile di Arezzo, guidata da Francesco Morselli. Oggi i tecnici della polizia scientifica sono tornati più volte all'interno di quell'appartamento al primo piano della palazzina, dove Maria - così risulterebbe agli inquirenti - era solita fissare gli incontri. I locali, isolati dal nastro rosso, sono stati passati al setaccio. Alcuni elementi giudicati potenzialmente preziosi sono stati sigillati nella plastica. E poi foto e rilievi. Alla caccia di un'impronta, di una traccia, del dna che potrebbe incastrare l'assassino.

FOTOGALLERY | La zona dell'omicidio

"È omicidio volontario", ma non ci sono indagati. Il marito era al mare a Grosseto

Intanto la procura aretina ha aperto ufficialmente un fascicolo per omicidio volontario. Nessun iscritto nel registro degli indagati, la pista della prostituzione conduce a un dedalo di possibilità. Alcune se ne stanno escludendo. E anche l'alibi del marito della donna, l'uomo di origine napoletana che ha dato inizialmente l'allarme, mettendo in moto i vicini di casa, appare solido agli occhi degli investigatori. L'uomo si trovava al mare, nel Grossetano. Ma lo scrupoloso lavoro di raccolta delle informazioni prosegue: colloqui con i conoscenti, il controllo dei tabulati telefonici e dei video delle telecamere della zona. Materiale voluminoso, dentro il quale potrebbe esserci il "match" con l'assassino.

VIDEO | Donna trovata morta in camera da letto: femminicidio ad Arezzo

Il profilo dell'assassino

Perché gli inquirenti sono convinti che la persona responsabile dell'orrenda fine della donna abbia lasciato una traccia cellulare o un ricordo tra chi è di casa in quella zona. Maria, trovata alle 18,30 di lunedì 26 agosto, era morta da ore. Forse il decesso era avvenuto durante la notte precedente. Un incontro sbagliato in quella casa che conosceva bene: Maria forse ha aperto al suo assassino, non immaginando l'epilogo dell'incontro. Di sicuro c'è soltanto quel corpo rinvenuto in un lunedì di fine estate, a terra, scivolato dal letto. Con pochi vestiti addosso e una cordicella attorno alla gola, legata alla ringhiera del letto. Sul corpo nessun segno di violenza, se non dei piccole tracce sul collo. E uno, molto più evidente, in testa. Se l'omicida l'abbia colpita a morte sul capo lo stabilirà l'autopsia. E forse l'esame dirà qualcosa anche sull'arma del delitto. 

FOTOGALLERY | La palazzina di Santa Maria delel Grazie

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