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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Morì in vacanza, le intercettazioni dei due aretini saranno trascritte. Il babbo di Martina: "Speranza e voglia di giustizia"

E' stata un'udienza lampo. Poco più di 20 minuti per rinviare il processo sulla morte di Martina Rossi al prossimo 30 maggio, quando verrà nominato un perito che trascriverà le intercettazioni telefoniche, eseguite sui numeri dei due ragazzi...

E' stata un'udienza lampo. Poco più di 20 minuti per rinviare il processo sulla morte di Martina Rossi al prossimo 30 maggio, quando verrà nominato un perito che trascriverà le intercettazioni telefoniche, eseguite sui numeri dei due ragazzi aretini coinvolti nel caso, per poterle così utilizzare, in caso di rinvio a giudizio dei due, nell'aula del tribunale di Arezzo come prove.

Una partenza in sordina, complice l'astensione per sciopero di uno dei legali dei giovani, per uno dei procedimenti giudiziari più attesi. In aula, accompagnati dall'avvocato Luca Fanfani, erano presenti i genitori della studentessa ligure morta nell'aprile del 2011 a Palma de Maiorca. Provati dall'intera vicenda, ma pronti a portare avanti la loro battaglia, questa mattina Bruno Rossi e la moglie Franca hanno fatto ingresso in tribunale poco prima delle 9 per poi uscirne mezz'ora dopo. "Sembrava che ci volesse più tempo invece il giudice ha deciso di andare avanti - ha commentato Bruno Rossi, il padre di martina - adesso la speranza è forte come la voglia di capire e fare chiarezza. Ma so che c'è tanto lavoro dietro. E' stata una lunga battaglia, il lavoro fatto per non fare è stato tanto, ma poi è andato a scontrarsi con i fatti. La voglia di giustizia determina ormai la nostra vita, anche senza assorbirla in tutto, ma Martina per noi è sempre qua. Lei è sempre sulle mie spalle, come quando era piccola".

I difensori dei due giovani, Tiberio Baroni per Alessandro e Stefano Buricchi per Luca, stanno elaborando la delicatissima strategia difensiva. Secondo la procura di Arezzo Martina morì cercando di sfuggire ad un tentativo di violenza sessuale che i due giovani aretini avrebbero perpetrato.

La ricostruzione di quel 3 agosto 2011 per gli inquirenti è chiara: Martina si trovava in camera con i due ragazzi e in seguito ad alcune avances avrebbe cercato una via di fuga nel terrazzo. Avrebbe provato quindi a scavalcare la ringhiera per rifugiarsi nella camera adiacente, ma scivolò su alcuni teli da mare bagnati stesi ad asciugare e cadde. Un volo dal sesto piano che non le lasciò scampo.

La versione dei due aretini appare completamente diversa. Fin dalle prime dichiarazioni, Alessandro e Luca hanno parlato di suicidio.

Il 30 maggio il gup Ponticelli conferirà l'incarico per la trascrizione delle intercettazioni, dalle quali emergerebbero elementi pesanti a carico dei due ragazzi. Solo dopo questa trascrizione potrà svolgersi l'udienza per il rinvio a giudizio. E il caso potrebbe tornare in aula dopo l'estate.

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