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Cronaca

Morì alla Fratta aggredito da un altro paziente: cambia il gup, tutto rinviato a fine giugno

Cambia il gup e per la vicenda dell'anziano morto all'ospedale della Fratta in seguito all'aggressione di un altro paziente, e l'udienza in cui il giudice deve decidere sul rinvio a giudizio e sul proscioglimento degli indagati viene rinviata...

Cambia il gup e per la vicenda dell'anziano morto all'ospedale della Fratta in seguito all'aggressione di un altro paziente, e l'udienza in cui il giudice deve decidere sul rinvio a giudizio e sul proscioglimento degli indagati viene rinviata. Tutti sarà rivisto il prossimo 27 giugno: la dottoressa Annamaria Loprete, gup che ha in carico la vicenda, torna alla sezione civile e quindi il procedimento dovrà essere assegnato ad un nuovo giudice.

Per la morte di Sergio Botti, un medico e 5 funzionari sono accusati di omicidio colposo e cooperazione colposa in omicidio colposo. La decisione del gup era attesa per lo scorso 16 febbraio, ma l'avvicendamento tra giudici ha fatto scattare i rinvii.

I sei sanitari, ovvero la dottoressa presente quella notte in reparto (sulla quale pende l’accusa di omicidio colposo) e 5 funzionari Asl (accusati di cooperazione colposa in omicidio colposo) sono accusati di non aver correttamente applicato quei protocolli che avrebbero dovuto garantire, per i pazienti psichiatrici gravi, la prevenzione di atti autolesionistici o che comportassero danni ad altri.

La vicenda

Quella terribile notte tra l’8 e il 9 luglio paziente psichiatrico di 35 anni, in fase acuta, si intrufolò nel reparto dove era ricoverato l’anziano (Medicina Generale), da un reparto contiguo. Gli infermieri che dovevano seguirlo furono aggrediti: il giovane scappò ed entrò nella camera dell’anziano. Botti era disteso nel suo letto: fu colpito e subì una forte pressione sul petto. Lesioni che, unite alle precarie condizioni di salute che lo avevano portato a quel ricovero, 16 giorni dopo ne decretarono la morte. Poco tempo dopo anche il giovane paziente psichiatrico si uccise.

Di questa triste storia oggi, resta da capire se ci fu la responsabilità dei referenti della Asl nella prevenzione di una situazione estremamente delicata.

L’accusa è sostenuta dal pm Julia Maggiore. I sei indagati sono difesi dagli avvocati Luca Fanfani, Antonio Bonacci, Giuseppina Macrì, Alessandro Serafini, Gianluca Rossi. La famiglia dell’anziano, assistita dall’avvocato Donata Pasquini, si costituirà parte civile.

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