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"Me le hanno uccise un'altra volta". San Leo, la rabbia di Luca dopo la sentenza d'appello

"Me le hanno uccise una seconda volta". Luca Fiacchini commenta con amarezza la sentenza di appello per Alexe Danut, il 51enne che con una minicar investì e uccise Marzanna Barbara Stepien, sua moglie, e la piccola Letizia, 10 anni, sua figlia...

"Me le hanno uccise una seconda volta". Luca Fiacchini commenta con amarezza la sentenza di appello per Alexe Danut, il 51enne che con una minicar investì e uccise Marzanna Barbara Stepien, sua moglie, e la piccola Letizia, 10 anni, sua figlia. "Non c'è mai pace", aggiunge a caldo.

La Corte d'Appello di Firenze ha infatti stabilito nel verdetto odierno una pena ridotta di 4 anni rispetto alla sentenza di primo grado. Non più 9 anni e due mesi di reclusione, ma 5 anni e due mesi.

La tragedia avvenne un anno e mezzo fa, il 31 gennaio 2016 a San Leo. Era tardo pomeriggio, Marzanna e Letizia passeggiavano sul marciapiede a bordo carreggiata, lungo la via di Montione Alta.

La Ligier di Alexe Danut, 51enne residente ad Arezzo ma di origine rumena, sbucò all'improvviso e, affrontando la curva uscì di strada, investendo madre e figlia.

Un impatto tremendo: i soccorsi furono rapidi, ma la situazione per entrambe si rivelò da subito critica. Letizia morì pochi minuti dopo l'incidente, la madre fu soccorsa, ma spirò prima del trasferimento in un centro specializzato. Una doppia tragedia che colpì profondamente la comunità aretina.

L'uomo che guidava la piccola auto (non aveva mai conseguito la patente B, solo quella per i piccoli quadricicli) era di ritorno da una festa, era ubriaco, come stabilì il successivo esame con l'etilometro, e stava guidando a una velocità superiore al consentito, circa 10 km/h in più rispetto al limite di 50 del centro abitato. Non solo, ispezioni successive stabilirono che il mezzo era stato modificato per raggiungere velocità superiori, perché la minicar non era omologata per procedere a più di 45 km/h. Dopo l'incidente, Danut venne arrestato dalla polizia municipale di Arezzo (foto sotto).

Il 51enne è stato condannato in primo grado a 8 anni di reclusione e 14 mesi di arresto, per una pena totale di 9 anni e due mesi. Il giudice aveva infatti accolto la tesi dell'accusa sostenuta dal pm Elisabetta Iannelli: omicidio colposo plurimo, aggravato dalle violazioni al codice stradale e per guida in stato di ebrezza.

@MattiaCialini

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