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Cronaca

Maxi inchiesta sul traffico di rifiuti elettronici: tre impianti sequestrati, 25 denunce e multe da 70mila euro

Maxi operazione dei carabinieri contro il traffico di rifiuti elettronici. Partita dalla provincia di Arezzo, l'inchiesta è stata estesa al resto della regione e ha coinvolto anche le Marche (in particolare la provincia di Pesaro Urbino): 25 le...

Maxi operazione dei carabinieri contro il traffico di rifiuti elettronici. Partita dalla provincia di Arezzo, l'inchiesta è stata estesa al resto della regione e ha coinvolto anche le Marche (in particolare la provincia di Pesaro Urbino): 25 le persone denunciate, tre gli impianti di smaltimento irregolari sequestrati e oltre 130 tonnellate di materiale elettronico, considerato rifiuto speciale e non speciale, sequestrate. L’indagine della Procura della Repubblica di Arezzo chiamata Electronic waste è stata portata avanti dai militari del Nucleo Investigativo di Arezzo e da quelli del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Firenze. Secondo gli inquirenti sono state commesse ripetute violazioni della normativa ambientale e di sicurezza sui luoghi di lavoro con la "sistematica perpetrazione di reati ambientali, nell’ambito di attività connesse al recupero ed allo smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi costituiti da apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, da parte di aziende e soggetti privi delle necessarie autorizzazioni o, comunque, in violazioni delle norme di legge che regolano il settore".

Le indagini sono scattate da Cortona, dove, all'interno di un capannone apparentemente abbandonato alla periferia della cittadina, due persone avevano allestito un’attività di gestione dei Raee. Il controllo dei militari aretini e del Noe nell'occasione è stato coadiuvato dai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Arezzo e ha consentito di accertare "la completa assenza di autorizzazioni per le attività svolte, portando al sequestro dell’impianto e dei rifiuti abusivamente gestiti ed alla contestazione di violazioni, sia penali, sia amministrative, connesse alle norme in materia di tutela della salute dei lavoratori".

L'indagine è proseguita "dimostrando - spiegano gli inquirenti - il diretto coinvolgimento nell’illecita attività di un’azienda di Arezzo attiva nel settore del recupero di metalli preziosi dai rifiuti provenienti dall’industria aureo-argentifera che, per differenziare la propria attività, aveva ottenuto un’autorizzazione ambientale quale intermediario nel commercio di Raee senza detenzione".

In sostanza, l’azienda avrebbe dovuto limitarsi a procacciare i Raee da società autorizzate alla loro raccolta per poi organizzarne il prelevamento e il trasporto in ditte autorizzate al loro trattamento e recupero ma, da quanto accertato,

i titolari dell’azienda, avvalendosi sia dell’opera svolta all’interno dell’impianto abusivo del Cortonese, sia della compiacenza di una ditta di trasporti e di almeno altre due società aretine con specifiche autorizzazioni ambientali per il trattamento dei Raee, aveva allestito, all’interno dei propri locali, un’attività abusiva di gestione e commercializzazione di rifiuti. Invece di limitarsi a procacciare e rivendere i Raee, li acquistava, quale intermediatore, da diverse aziende ubicate nel nord Italia, per poi lavorarli nel proprio impianto abusivo, ovvero stoccarli illecitamente all’interno dei propri capannoni, dove poi, mediante i propri operai, venivano svolte operazioni di trattamento, quali lo smontaggio delle apparecchiature per separare i materiali ed estrarre dalle schede elettroniche materiali preziosi, in violazione, tra le altre, anche delle principali norme di sicurezza per la salute dei lavoratori. Anche in questo caso l’azienda, nel corso di operazioni di perquisizione delegate dalla Procura di Arezzo, è stata posta sotto sequestro ed i rifiuti illecitamente gestiti e depositati, successivamente inviati al corretto smaltimento.

Sono state così denunciate in stato di libertà 25 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di falso, gestione e smaltimento illeciti e deposito incontrollato di rifiuti Raee, plurime violazioni del “Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”. Sono stati sequestrati: 3 impianti di trattamento rifiuti, due dei quali completamente abusivi; 3 veicoli utilizzati per le illecite attività; circa 132 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, principalmente costituiti da Raee.

Sono state infine comminate sanzioni pecuniarie per circa 70mila euro di importo totale, per violazioni penali ed amministrative di norme in materia di gestione dei rifiuti e di tutela della salute e dei lavoratori.

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