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Cronaca

Gatto infetto da Lyssavirus, due ordinanze urgenti del sindaco. Sequestrati gli altri animali della famiglia

La macchina della salute pubblica si è messa immediatamente in moto e ha coinvolto, ognugno per il suo ruolo, il Ministero della Salute, la Regione Toscana, l'Asl Toscana Sud Est e il Comune di Arezzo

E' salito alla ribalta nazionale, e anche oltre, il caso del gatto infetto da Lyssavirus che ha morso la proprietaria e poi è morto. Si tratta del primo evento al mondo in cui questo particolare ceppo è stato isolato in un animale domestico e non ci sono evidenze scientifiche sulla possibile trasmissione all'uomo. La macchina della salute pubblica si è messa immediatamente in moto e ha coinvolto, ognugno per il suo ruolo, il Ministero della Salute, la Regione Toscana, l'Asl Toscana Sud Est e il Comune di Arezzo.

Il sindaco Alessandro Ghinelli ha emesso oggi due ordinanze contingibili e urgenti in via cautelativa a tutela della salute pubblica, al fine del contenimento di infezione rabida. I provvedimenti si sono resi necessari a seguito del caso del felino domestico che dopo aver morso la sua proprietaria, è risultato affetto da Lyssavirus, appartenente a un ceppo tipico dei pipistrelli diverso da quello della rabbia classica.

La prima ordinanza

Con la prima ordinanza il sindaco ha disposto il sequestro degli animali di proprietà della signora (un cane, un gatto e tre gattini lattanti) con il contestuale affidamento in custodia presso il Canile comunale od altra idonea struttura equipollente, così come prescrive la legge. Il proprietario è tenuto a mantenere gli animali indicati in custodia ed in isolamento presso la propria abitazione fino al termine delle operazioni tecniche necessarie al trasferimento definitivo.

La seconda ordinanza

Al contempo, l'ordinanza 143 prevede che dalla data odierna e fino al 27 agosto compreso, i cani, anche se muniti di museruola, non possano circolare se non condotti al guinzaglio; i cani accalappiati rinvenuti vaganti non siano restituiti ai possessori se non abbiano subito favorevolmente il periodo di osservazione di 6 mesi, riducibili a 2 qualora vengano sottoposti a vaccinazione antirabbica postcontagio con le modalità stabilite dal Dpr 08.02.54 n. 320, art. 87 e con addebito delle spese agli stessi possessori; i possessori di cani segnalino immediatamente all'autorità comunale l'eventuale fuga dei propri cani ovvero il manifestarsi in essi di qualsiasi sintomo che possa far sospettare l'inizio della malattia come ad esempio cambiamento d'indole, tendenza a mordere, manifestazioni di paralisi, impossibilità della deglutizione.

Il Lyssavirus nel mondo

E' stato il Centro di referenza nazionale per la Rabbia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, nella giornata di ieri, ad isolare, su un campione di cervello di gatto inviato dall’Istituto zooprofilattico di Lazio e Toscana, un Lyssavirus. Il campione era stato prelevato a seguito della morte del gatto, che aveva precedentemente morso la proprietaria residente nel comune di Arezzo.

Il virus isolato appartiene a Lyssavirus tipici dei pipistrelli ed è diverso dal virus della rabbia classica. Prima di questo caso, questo specifico Lyssavirus era stato rinvenuto una sola volta, a livello mondiale, in un pipistrello del Caucaso nel 2002, senza che ne fosse mai stata confermata la capacità di infettare animali domestici o l’uomo.

La profillassi a scopo preventivo

Il  dipartimento Igiene Pubblica dell'Asl Toscana Sud Est di Arezzo ha preso in carico le persone entrate in contatto con il gatto risultato positivo al Lyssavirus. Sono i tre familiari e il veterinario. Tutti sono stati vaccinati e sottoposti alla profilassi con immunoglobine specifiche. Sono seguiti e lo saranno anche nei prossimi giorni per altri controlli e vaccini. Non presentano sintomi particolari.  

Un tavolo tecnico scientifico subito attivo al Ministero della Salute

Gli approfondimenti epidemiologici che richiedono la tipicità e la novità del caso, hanno determinato la costituzione presso il Ministro della salute, di concerto con la Regione Toscana, di un gruppo tecnico scientifico che si è già riunito oggi, con la partecipazione di esperti e Istituzioni locali e nazionali.

"Siamo in costante contatto con il Ministero per monitorare la situazione, che è sotto controllo - dice l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - Questa è la dimostrazione che il nostro sistema funziona bene, perché abbiamo individuato il caso immediatamente e messo subito in atto tutte le misure necessarie".

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