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Cronaca

Lutto in Giostra, è morto Giancarlo Felici storico rettore di Porta del Foro. Il ricordo di Gabriele Veneri

Padre dell'attuale rettore Roberto, amato da tutti, innovatore e sempre lucido attento critico della Giostra

Un'altro  tremendo lutto ha colpito il mondo della Giostra del Saracino e della città di Arezzo, a poche ore dalla scomparsa dell'avvocato Antonio Bonacci, membro della magistratura della manifestazione. Il grande Giancarlo Felici è morto. Storico rettore del quartiere di Porta del Foro, padre di Roberto l'attuale guida dei giallo cremisi in campo per riportare la Chimera a ruggire di nuovo dopo il lungo digiuno di lance. Digiuno che non c'era stato nei gloriosi tempi di Giancarlo che prima con Paolo Parigi e Mario Capacci, poi con i fratelli Gabriele e Luca Veneri, infine con Enrico Giusti ne aveva vinte dieci di lance d'oro a cavallo tra il 1990 e il 2007.

Classe 1937, Felici è deceduto a 81 anni in ospedale dove era ricoverato per alcuni controlli. Lucido critico della Giostra che seguiva sempre da vicino, anche se spostandosi da alcuni anni nella sedia a rotelle, era uno degli animatori del gruppo Amici della Giostra che più volte aveva avanzato proposte innovative sulla manifestazione fino a sciogliersi  nel marzo scorso. Amante della sua città in generale lo ricordiamo particolarmente attaccato al progetto della realizzazione dei bozzetti di gioielli orafi dai disegni di un parente morto a 16 anni tanti anni fa Muzio Boncompagni. E anche qui con l'amico Gabriele Veneri avevano portato avanti il progetto da regalare poi al museo della Fraternita. 

E' stato proprio Gabriele Veneri che appresa la notizia all'estero ha espresso parole di grande valore per Giancarlo:

Queste righe sono nulla rispetto a tutto ciò che di bello è stato per me avere l’onore di essere amico di Giancarlo. Ho conosciuto Giancarlo grazie alla Giostra del Saracino. Un altruista . È stato lui nel lontano 1993 a chiamarmi al telefono e comunicarmi che io e Luca avremmo corso per i colori giallo cremisi. I colori che ha amato e per i quali ha dedicato una parte importante delle sue energie migliori. Questo gli è sempre stato possibile anche grazie alla vicinanza della moglie Mirella e del figlio Roberto. Sapeva tenere tutti uniti , aveva un rigore ed una autorevolezza impressionante. Forse derivante da un’altra sua grande passione, gli arbitri. Sempre imparziale e determinato nel prendere decisioni. Un uomo apparentemente duro, ma di una dolcezza e dal carisma travolgente. Nessuno mai metteva in dubbio le sue scelte, non per gerarchia ma perché , se lo diceva Giancarlo era sicuramente giusto. Aveva un senso sociale molto spiccato e voleva sempre fare per migliorare la sua città, la Giostra del Saracino e la sua comunità . Era un uomo molto moderno, aveva sempre una visione chiara del futuro, ma i suoi valori erano di un uomo di altri tempi. Devo molto a lui e l’ho sempre considerato uno degli uomini da prendere come esempio. Era un vero leader. Qualche mese fa, mi aveva coinvolto nel progetto di Muzio, con il ritrovamento dei bozzetti, con il quale avevamo fatto un progetto con la scuola orafi Margaritone. Aveva una grande voglia e una grande energia, nonostante i suoi gravi problemi fisici. Mi chiamava spesso per avere aggiornamenti su come stessero procedendo i lavori dei ragazzi della scuola. Avevamo concordato in settimana un incontro proprio alla scuola orafi perché voleva vedere con i suoi occhi l’avanzamento dei lavori. Forse lui immaginava che sarebbe potuto andarsene, io per come lo sentivo, pensavo che questo non avvenisse mai. Ed in effetti è proprio così, lui, Giancarlo, se ne è andato solo fisicamente, ma la sua energia e i suoi insegnamenti, rimarranno impressi in chi lo ha conosciuto personalmente e nelle generazioni future."

Questo il video della presentazione del progetto dei bozzetti di Muzio Boncompagni:

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