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Lotta alle esche avvelenate con Titan e Puma: carabinieri forestali setacciano i parchi cittadini

E' guerra alle esche avvelenate. In occasione del ponte del 25 aprile il Gruppo Carabinieri Forestale di Arezzo - nel quadro delle attività di controllo di prevenzione della sicurezza pubblica - ha svolto una serie di controlli impiegando le unità...

E' guerra alle esche avvelenate. In occasione del ponte del 25 aprile il Gruppo Carabinieri Forestale di Arezzo - nel quadro delle attività di controllo di prevenzione della sicurezza pubblica - ha svolto una serie di controlli impiegando le unità cinofile antiveleno in servizio in provincia. L'obiettivo era quello di scongiurare la presenza di bocconi ed esche avvelenate disperse nelle aree verdi cittadine.

Sono stati così setacciati il Parco Pertini, il Prato, l’area circostante le scuole Vasari in via Emilia e, in base a segnalazioni recentemente raccolte, l’area del verde pubblico di Antria. Al parco Pertini è stato rinvenuto un volatile morto in vicinanza di una trappola per topi, prelevato perché non diventasse esso stesso un possibile veicolo di intossicazione, e consegnato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. Il fenomeno dell’abbandono di bocconi ed esche avvelenate costituisce come noto un problema ricorrente e che desta preoccupazione per le conseguenze a volte fatali cui sono esposti gli animali domestici di affezione e i rischi per le stesse persone che dovessero venire a contatto, anche inconsapevolmente, con le sostanze tossiche adoperate.

I cani antiveleno che hanno accompagnato i carabinieri sono i due esemplari recentemente “entrati in servizio” in provincia, di stanza presso la Stazione Parco “La Verna – Vallesanta”, dedicati prioritariamente per la sorveglianza del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, possono essere coinvolti in servizi che si svolgono nell'intero territorio provinciale. Si tratta di un Labrador di nome Titan ed una femmina di Pastore belga Malinois, Puma, ancora molto giovani ed in corso di perfezionamento nell’addestramento specifico assieme al rispettivo conduttore. Ciononostante le due unità hanno già dimostrato in varie occasioni una particolare attitudine a questo particolare lavoro, riuscendo ad individuare esche abbandonate da malintenzionati, farcite con svariate sostanze tossiche, a volte del tutto letali.

Grazie a questa nuova dotazione, l’organizzazione dei Carabinieri forestali intende incrementare il livello di operatività per la sicurezza pubblica e la tutela ambientale.

"L’abbandono di esche e bocconi avvelenati, accidentale o intenzionale - ricordano i Carabinieri forestali -, è un grave rischio per la popolazione umana, in particolare per i bambini, ed è causa di contaminazione ambientale con effetti di danno indiscriminato al patrimonio faunistico, comprese specie protette e in via di estinzione.
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