Lecci del Porcinai, Leu attacca. E Gamurrini annuncia un convegno a fine mese

"Chi ha paura della voce degli alberi? Chi teme il giudizio e la mobilitazione dell'opinione pubblica? Solo chi ha la coda di paglia!". Liberi e Uguali di Arezzo commenta così l'insolita efficienza con cui, tempo poche ore, sono stati rimossi i cartoncini con il grido di aiuto dei sessanta lecci, fulcro di un riuscito flash mob volto a contestare il taglio degli alberi ai giardini del Porcinai.

"Ringraziamo i tanti operatori dell'informazione che hanno fatto conoscere un'iniziativa civile, che ha comunque marcato un altro punto a favore della salvaguardia degli alberi" prosegue LeU, che si unisce a quanti vogliono impedire il taglio dei lecci.

"Le voci contrarie parleranno ancora in tutte le forme democratiche, diversamente dalla giunta comunale che ha pensato di decidere senza sentire il bisogno di confrontarsi con la cittadinanza" è la conclusione di Liberi e Uguali.

In realtà, la mobilitazione popolare un risultato lo ha prodotto: Gianfrancesco Gamurrini ha annunciato per la fine di luglio un convegno al quale saranno invitati cittadini, partiti politici e associazioni. Un'occasione, ha detto il vicesindaco, per spiegare in modo dettagliato le motivazioni che hanno spinto la giunta a prendere la decisione di abbattere i lecci e sostituirli, su indicazione della Soprintendenza, con i tigli.

In ogni caso proseguono le iniziative promosse da vari soggetti a favore degli alberi di Viale Michelangelo-Via Spinello: online si possono scaricare le due petizioni su https://www.giulemanidaglialberi.eu/ da fare firmare ai propri conoscenti, inoltre è attiva su Change.org la possibilità di una firma online. Le tre petizioni sono complementari.

Infine, in rete sta ricevendo un ottimo riscontro la cartolina del libro "L'uomo che piantava gli alberi" in busta dedicata al vicesindaco il quale, invece, gli alberi li vuole tagliare.