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L'avvocato Del Corto: "Giacomo non chiede della madre. Valutiamo la visita di uno psicologo"

"Il ragazzo ha vissuto una situazione di grande disagio familiare". Stefano Del Corto è l'avvocato di Giacomo Ciriello, è appena uscito dal carcere San Benedetto di Arezzo dove ha incontrato il 18enne che nella notte tra domenica e lunedì ha...

"Il ragazzo ha vissuto una situazione di grande disagio familiare". Stefano Del Corto è l'avvocato di Giacomo Ciriello, è appena uscito dal carcere San Benedetto di Arezzo dove ha incontrato il 18enne che nella notte tra domenica e lunedì ha sparato al padre, il 51enne fabbro di Lucignano Raffaele, uccidendolo.

In che stato si trova Giacomo?

"E' scosso, ma non so definire il suo stato. E' glaciale. Parla lentamente, con fatica. Ha 18 anni anagraficamente, ma è un bambino. Occorre capire, ha un disagio che non riesco a definire meglio di così".

Si è fatto un'idea del movente?

"Il ragazzo ha visto i suoi genitori litigare aspramente. Il padre era una persona dura. Anche se non mi risulta che picchiasse il figlio. Le origini del disagio risalgono forse all'infanzia. Poi, molto è cambiato con la separazione dei genitori e con l'adolescenza. Giacomo si è chiuso".

La fine del matrimonio dei genitori non è stata accettata?

"Probabile, anche se tra Raffaele e la moglie non c'era odio. In questo momento la donna è affranta, non solo per il figlio in carcere, ma anche per aver perso una persona cara come l'ex marito"

C'erano divergenze tra padre e figlio sulla scuola?

"Il padre non voleva che il figlio si trasferisse dall'istituto geometri al liceo scientifico. Il percorso scolastico di Giacomo è stato tormentato, ha cambiato tre scuole, senza poi conseguire il diploma".

Giacomo aveva già tentato di aggredire i genitori?

"Non il padre, la madre sì. Non mi risulta fosse armato di coltello quando è avvenuta l'ultima lite con la madre, la scorsa settimana. Giacomo avrebbe voluto vivere da solo, essere indipendente. Ha lasciato la casa della madre a Monte San Savino e si è trasferito dal padre, con il quale aveva già vissuto, poco fuori Lucignano".

Ha fatto richiesta per i domiciliari?

"No".

Il ragazzo potrà rivedere sua madre?

"E' la mamma di Giacomo che chiede del figlio, non viceversa".

Il 18enne non intende vedere nessuno?

"Mi ha chiesto di assicurarmi che gli arrivino i libri che ha ordinato. Il corriere dovrebbe portargliene 32. Li ha ottenuti anche grazie al bonus libri del governo".

Valuterà la possibilità di una perizia psichiatrica?

"Io credo che Giacomo debba essere visitato da un medico".

Giacomo avrebbe dovuto iniziare un percorso assieme a uno psicologo?

"Era stato all'ospedale San Donato per alcune analisi. Poi era stata fissata una visita psicologica, su spinta della madre. Una visita poi saltata".

@MattiaCialini

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