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Cronaca

Ladri di identità in azione: "Mi hanno rubato il nome e la foto, poi hanno organizzato una truffa online"

La storia di un professionista aretino: "Avvisato da un ragazzo che è stato vittima della truffa". E a un vigile del fuoco hanno rubato la foto su Facebook

E' un furto subdolo, perpetrato da malviventi scaltri, che non rubano nulla di tangibile, ma qualcosa di prezioso. Anzi preziosissimo: l'identità. I casi si moltiplicano e solo nelle ultime ventiquattro ore ne sono emersi due ad Arezzo. Nel primo, un vigile del fuoco della città ha scoperto, grazie ad un amico, che una sua foto in divisa era stata usata da una persona che non conosceva come foto profilo di una pagina Facebook. Nel secondo, un professionista ha scoperto grazie alla vittima di una truffa che lo ha contattato, che la sua identità era stata utilizzata da alcuni malviventi per raggirare persone del tutto ignare e in buona fede. Se nel primo caso è bastato un messaggio del vigile del fuoco per bloccare il "clonatore" di profili, nel secondo è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine, che stanno indagando scrupolosamente per arrivare ad individuare i "ladri di identità". 

Dati rubati e truffa 

Il caso del professionista è davvero eclatante. Perché i malviventi gli hanno rubato la foto e il nome, e li hanno utilizzati per vendere online un prodotto inesistente. Ovvero un trattore. Non solo, per rassicurare il compratore, avevano fornito un numero di telefono al quale corrispondeva un profilo Whatsapp con la foto dell'aretino. In questo modo il truffato, dopo aver pagato invano l'acconto per il mezzo inesistente, se la sarebbe presa con l'ignaro professionista. Fortunatamente però non è andata così. 

"Nell’Italia di oggi - scrive su Facebook l'aretino - succede anche che qualcuno prenda la tua immagine da Internet, usi il tuo nome, il tuo cognome e la tua professione per pubblicare un annuncio online, facendo figurare che tu venda un bene mobile registrato per conto di una procedura fallimentare, cosa non vera. Succede anche che questo soggetto, poi, crei un falso profilo whatsapp sempre con la tua immagine e, una volta ricevuta la richiesta di acquisto, fornisca un Iban sul quale versare i soldi. Succede poi che l’acquirente versi in effetti quando dovuto, senza poi ricevere -ovviamente- niente in cambio. Fortunatamente l’acquirente (peraltro del nord Italia e non di Arezzo) mi ha contattato e mi ha informato dell’esistenza di questo soggetto e di cosa è stato capace di fare. Ovviamente sono andato alla Polizia Postale ed ho denunciato il tutto, così come ha fatto il truffato".

L'acquirente quando ha capito di essere stato truffato ha cercato su internet di rintracciare i truffatori: inserendo il nome dell'aretino, ha scoperto che si trattava di un professionista che nulla aveva a che fare con quel tipo di compravendite. Perciò lo ha avvisato e in questo modo sono state presentate due denunce per truffa. 

"Resta l'amarezza per questo gesto - dice l'aretino - questi truffatori rispondevano alle chiamate dell'acquirente dicendo di chiamarsi come me e mostrando la mia foto. Ho fatto una denuncia contro ignoti alla Polizia Postale, spero che li trovino presto".

I ladri di identità dovrebbero comunque aver lasciato delle tracce: l'uomo che ha versato l'acconto lo ha fatto tramite bonifico e quindi le coordinate bancarie, così come il numero di telefono che avevano diffuso sul sito di compravendite, potrebbero aiutare a rintracciarli.

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