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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Katia, un mese fa il delitto: le indagini, i testimoni e le scoperte degli inquirenti

E' passato un mese da quando Katia Dell'Omarino è stata ritrovata senza vita. Un mese di indagini e ricerche. Un mese di mistero fitto su un delitto efferato: quello della 40enne dall'esistenza sopra le righe, che amava ballare ed era protagonista...

E' passato un mese da quando Katia Dell'Omarino è stata ritrovata senza vita. Un mese di indagini e ricerche. Un mese di mistero fitto su un delitto efferato: quello della 40enne dall'esistenza sopra le righe, che amava ballare ed era protagonista di sagre e serate nei dancing.

Uccisa nella notte tra l'11 e il 12 luglio, Katia è stata ritrovata la mattina stessa lungo una stradina che porta sulle sponde del torrente Afra. Pantaloni a pinocchietto bianchi, maglietta, occhiali lontani dal corpo, e chiavi della macchina a portata di mano. Colpita alla testa, una, due, forse dieci volte: sulla fronte e soprattutto sulla nuca, forse quando era già a terra. Non prima però di aver lottato, per restare aggrappata con le unghie e con i denti alla vita. E proprio sotto le sue unghie sono state trovate tracce biologiche che poi si sono rivelate fondamentali per isolare il dna dell'assassino.

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Oltre 150 persone sentite dai carabinieri della tenenza di Sansepolcro. Un lavoro enorme fatto di indagini tradizionali e analisi tecniche e scientifiche. Tanti elementi raccolti che vanno a comporre un enorme puzzle dal quale prima o poi si attende venga fuori l'assassino.

Il dna ha intanto tracciato un primo identikit: a lottare con la donna e a ucciderla è stato un uomo, proveniente dall'Europa occidentale. Con un profilo genetico con elementi comuni in Valtiberina. Dal confronto dei primi dieci dna, però, non sono emerse corrispondenze. E allora sono stati raccolti altri campioni. Un centinaio.

Adesso il lavoro dei laboratori scientifici sarà fondamentale. Mentre i militari dell'Arma continuano a verificare testimonianze, corrispondenze (in particolare con quei 200 nomi segnati in un'agenda della donna), e tabulati telefonici. IL MISTERO DEL TELEFONINO

Il cellulare di Katia non è stato ancora ritrovato: dai tabulati però non sono emersi contatti particolari nelle ore precedenti alla morte. Ed ecco il mistero nel mistero: perché allora far sparire quel telefonino? Che minaccia poteva costituire un apparecchio di vecchio, che non faceva foto e non si collegava ad internet?

I punti interrogativi sono ancora molti. Come quello sull'arma del delitto: mai trovata. E quello del movente. Le risposte gli inquirenti le stanno cercando. E forse sono più vicine di quanto si possa pensare.

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