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Cronaca Monte San Savino

Fredy, il giorno dell'interrogatorio: faccia a faccia col pm

Per la prima volta questo pomeriggio Pacini renderà delle dichiarazioni e risponderà alle domande del magistrato.

Questo pomeriggio, accompagnato dal proprio legale, Fredy Pacini varcherà la soglia della Procura di Arezzo. E' stato lui, dopo aver atteso gli esiti della perizia balistica, a chiedere di poter essere interrogato dal pm. Racconterà oggi, per la prima volta, la sua versione su quanto avvenuto nella drammatica notte del 28 novembre 2018, quando un ladro entrò nella sua officina e lui, dal soppalco dove dormiva, sparò 5 colpi. Uno di questi gli fu fatale.

Da allora Pacini aveva parlato del fatto solo con i carabinieri che accorsero in seguito alle chiamate dello stesso gommista. Ma quelle dichiarazioni, rese senza la presenza di un avvocato, non possono essere utilizzate. In una primissima fase, di fronte al pm Andrea e assistito dalla legale Alessandra Cheli, si avvalse della facoltà di non rispondere. Adesso, dopo mesi dall'evento, ha chiesto lui stesso di poter parlare: "Affinché non restino dubbi su quanto accaduto", avrebbe spiegato il gommista.

Stando alla prima ricostruzione della concitata notte, due ladri si introdussero nell'officina di Monte San Savino. Pacini, che dopo numerosi furti dormiva nella sua officina di gommista a Monte San Savino, sparò uccidendone uno. Erano passate le 3 del mattino e Pacini chiamò subito le forze dell'ordine raccontando quanto avvenuto. 

Autopsia e perizia balistica

In seguito l'autopsia chiarì che a uccidere il 29enne moldavo fu un proiettile che lo raggiunse ad un fianco e che ne causò un'emorragia interna. La perizia balistica, conclusa nelle scorse settimane, ha poi chiarito che quel colpo fu sparato dall'alto, ma raggiunse il giovane mentre si trovava a terra, per essere scivolato sui vetri infranti della porta d'ingresso che era stata forzata. 

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