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Sofferenze e ipotesi truffa, parlamentari M5S in procura da Rossi: "Modifiche ai mifid nei computer della banca"

Cinque parlamentari del Movimento Cinque Stelle hanno incontrato questa mattina ad Arezzo il procuratore capo Roberto Rossi che sta dirigendo il pool d'indagine su Banca Etruria. Daniele Pesco, Alessio Villarosa, Chiara Gagnarli, Ferdinando...

Cinque parlamentari del Movimento Cinque Stelle hanno incontrato questa mattina ad Arezzo il procuratore capo Roberto Rossi che sta dirigendo il pool d'indagine su Banca Etruria. Daniele Pesco, Alessio Villarosa, Chiara Gagnarli, Ferdinando Alberti e Laura Bottici avevano chiesto di essere ascoltati per raccontare i numerosi casi di risparmiatori che hanno incontrato nel corso degli ultimi mesi in cui il tema delle banche ed in particolare di quelle colpite dal decreto del 22 novembre ha occupato gran parte della loro attività di parlamentari.

gagnarli-villarosa-alberti-cinquestelle-bancaetruriaI pentastellati sono arrivati alla Procura di Arezzo alle 10:15, attesi all'ingresso dalla stesso procuratore Rossi che li ha accolti poi nel suo ufficio.

"L'incontro è stato molto fruttuoso secondo noi - ha detto all'uscita Alessio Villarosa, dopo oltre un'ora di colloquio con Rossi - abbiamo seguito il decreto ed abbiamo analizzato anche tutti i passaggi precedenti e quello che non riusciamo a capire è quello della svalutazione perché abbiamo scoperto che ci sono dei crediti di Etruria che sono stati svenduti al 14% e al 3% poco prima, la nostra paura è che questo sia servito a dire poi, valgono il 17%, mettiamo in fallimento la banca e usiamo i soldi dei risparmiatori."

Un’insolvenza creata ad arte, secondo i grillini e non solo, con una svalutazione delle sofferenze basata sulla vendita di crediti deteriorati a pochi giorni dal decreto salva-banche. Il racconto di Villarosa si riferisce al 17 novembre del 2015 quando con i commissari Pironti e Sora vengono venduti 285 milioni di crediti deteriorati:

"Mi sembra una contraddizione il fatto che i commissari di Banca d'Italia - ricorda Villarosa - avevano svalutato le sofferenze dal 60 al 30 % circa, le persone che sapevano che c'era stata una svalutazione non se ne aspettavano certo un'altra. Come è possibile che Banca d'Italia arrivi poi a dire anche di svalutare dal 30% al 17%? Ma in quel periodo di tempo c'è stato un falso in bilancio? I risparmiatori sono stati presi in giro?" “Sulla svalutazione delle sofferenze, frettolosa ed eccessiva, Rossi ha evidenziato che la decisione di Bankitalia è insindacabile - aggiungono i pentastellati - Ma proprio su questo abbiamo chiesto chiarezza." "Ci siamo resi conto che anche la Procura di Arezzo non può entrare nel merito di questo valore del 17,6%, cioè sull'eccessiva svalutazione delle sofferenze - aggiunge Pesco - A cinque giorni dal decreto ne hanno venduto una parte alla Fonspa, magari anche le parti più buone, con un prezzo molto basso. Questo valore è stato usato per riferimento per decidere la percentuale di svalutazione del decreto salva-banche. Servono altre indagini ad alto livello per dimostrare come è stato scelto questo parametro del 17,6% al quale sono stati svalutati tutti crediti deteriorati di Banca Etruria."

Oltre al capitolo delle sofferenze, della loro eccessiva svalutazione che avrebbe creato uno stato d'insolvenza che in realtà non ci sarebbe stato, i pentastellati con Rossi hanno parlato anche dell'ipotesi di reato di truffa sul quale sta lavorando in pool di Arezzo in base alle denunce ricevute dai risparmiatori.

"Noi abbiamo incontrato migliaia di risparmiatori in oltre 35 città del tour salva-risparmiatori - aggiunge Villarosa - sappiamo che qui alla procura di Arezzo sono arrivate 450 denunce, stanno sentendo quelli che secondo noi sono die veri truffati. Avendoli incontrati ci siamo resi conto che ci sono troppe incongruenze sui profili anagrafici, le età, i figli, i titoli di studio. Noi crediamo che siano dei truffati. Al procuratore abbiamo raccontato i meccanismi e gli escamotage più frequenti con cui i risparmiatori venivano raggirati dalle banche coinvolte" "Abbiamo parlato dell'ipotesi di reato di truffa evidenziate dalle querele, dai mifid sbagliati e truccati - ha aggiunto Pesco - abbiamo fatto presente a Rossi che a livello informatico tutte le modifiche sui certificati di rischio sono registrate sui database della banca e quindi lì devono essere ricercati per capire chi ha dato la possibilità di vendere quei contratti a chi non li poteva acquistare. Abbiamo chiesto rassicurazioni sulle indagini circa la mala gestio degli istituti e le erogazioni di finanziamenti generosi agli amici degli amici"

E per quanto riguarda il decreto attuativo con i criteri per i rimborsi degli obbligazionisti azzerati secondo i parlamentari del Movimento Cinque Stelle ci sarà da attendere ancora a lungo perché dovranno modificare la legge di stabilità:

"Il decreto secondo noi arriverà dopo le elezioni amministrative, ci terranno sulle spine facendo star buoni i risparmiatori truffati - ha detto Alberti convinto che dovrebbe aprirsi un nuovo filone d'inchiesta su Banca Etruria - sui commissari di Banca D'Italia, cosa hanno fatto e come hanno gestito la banca e se hanno fatto tutto quello che potevano per tutt'altre questi risparmiatori, anche se questi midi e le subordinate on sono state fatte." "Il decreto arriverà dopo le amministrative perché hanno sbagliato a scrivere la legge di stabilità, - aggiunge infine Villarosa - le maglie sono così strette che non riusciranno a rimborsare tutti, quindi ci sarà da attendere a lungo."

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