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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Il titolo Etruria era ormai spazzatura. E noi costretti a vendere bond". Il racconto degli ex dipendenti Bpel in aula

"Fino al 2012 le obbligazioni subordinate venivano piazzate all'80-90% a istituti, non a privati. Poi il vento cambiò. E dal febbraio 2012, quello di Banca Etruria era ormai un titolo spazzatura". E' una delle affermazioni in aula di uno degli ex...

"Fino al 2012 le obbligazioni subordinate venivano piazzate all'80-90% a istituti, non a privati. Poi il vento cambiò. E dal febbraio 2012, quello di Banca Etruria era ormai un titolo spazzatura". E' una delle affermazioni in aula di uno degli ex dipendenti dell'istituto di credito aretino fallito, nell'ambito del processo per truffa ai danni dei risparmiatori, in corso al tribunale di Arezzo.

Il passaggio è servito per argomentare come ci fosse - nell'ambiente Bpel - consapevolezza delle condizioni critiche in cui l'istituto versava all'epoca e quanto fosse rischioso per i clienti acquisire bond subordinati. I testi odierni hanno tratteggiato un quadro in cui sarebbe esistito un indirizzo specifico dato loro e agli altri bancari dalla "cabina di regìa": piazzare quante più obbligazioni subordinate possibili. Qualora si fosse contravvenuto alla direttiva, il dipendente sarebbe stato penalizzato, attraverso trasferimenti e perdite del portafoglio clienti.

Le testimonianze rappresentano carte importanti in mano all'accusa, la difesa ha cercato di disinnescarle, puntando sul fatto che - nel periodo di riferimento, a cavallo tra il 2012 e il 2013 - ci sono stati più trasferimenti, non collegabili a "punizioni" e che i testi ascoltati oggi non sarebbero stati costretti al licenziamento, come da loro rappresentato, ma sarebbero stati in procinto di cambiare aria comunque.

I racconti sono precisi: "Esisteva una classifica tra chi collocava i titolo a rischio e avevano anche a disposizione delle liste con le obbligazioni senior in scadenza, da rinnovare come subordinate, quelle più rischiose". Insomma, sarebbe stata assegnata una pagella dalla cabina di regìa in relazione a quanti bond venivano venduti. "Alla collega che si rifiutava di piazzare obbligazioni pericolose - ha aggiunto uno dei testimoni davanti al giudice Angela Avila - è stato tolto il portafoglio clienti, gliene è stato assegnato un altro ed è stata trasferita". Perché? "Fu una ritorsione, secondo me. E così alcuni dipendenti hanno iniziato a licenziarsi".

Ma lei qualcuna ne avrà collocata? Ha incalzato la difesa dei vertici dell'ex istituto. "Poche - ha concluso il teste - non collocarne nessuna significava attirare i riflettori. Comunque io non ho rispettato il budget di obbligazioni subordinate assegnatomi e mi sono licenziato il 19 dicembre 2013".

@MattiaCialini

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