"Il fatto non sussiste": così il gup assolve gli ex dirigenti dell'Etruria. Gioia della difesa e commozione di Fornasari

L'unico a non rimanere in aula fino alla lettura del dispositivo con il quale veniva, insieme agli altri due imputati, scagionato da tutte le accuse è stato l'ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari.

Della decisione del gup Annamaria Loprete ha preso coscenza soltanto dopo la chiamata del proprio avvocato difenore Antonio D'Avirro.

"Era chiaramente commosso e contento - ha commentato all'uscita dal tribunale il legale di Fornasari - E' stata riconosciuta l'estrema correttezza di Fornasari subentrato in un momento di grande difficoltà per la banca che però ha sempre lavorato nell'interesse dell'Istituto con estrema correttezza". Soddisfatto anche Stefano Lalomia, uno dei difensori di Canestri per il quale "questa era la soluzione che ci aspettavamo perché anche nel corso delle udienze avevamo dimostrato la correttezza e il lavoro fatto per la banca dai nostri assistiti". All'uscita né Bronchi né Canestri hanno voluto rilasciare dichiarazioni anche se entrambi hanno dimostrato la loro soddisfazione. "Voglio ricordare - ha detto l'avvocato Antonio Bonacci che insieme al collega Carlo Baccaredda, assisteva l'ex dg - che il processo è stato fatto sulle carte dell'accusa e che noi avevamo accettato il rito abbreviato proprio perché convinti della correttezza poi dimostratasi nel corso del processo". I pm Roberto Rossi e Julia Maggiore avevano chiesto due anni e 8 mesi per Fornasari e Bronchi e due anni per Canestri. Bankitalia, unica parte civile ammessa, aveva chiesto un risarcimento danni per 320 mila euro. Ma il gup ha deciso di assolvere l'ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari, l'ex dg Luca Bronchi e il direttore centrale Davide Canestri imputati per ostacolo alla Vigilanza. Lo ha deciso il gup del tribunale di Arezzo Annamaria Loprete.