Il bilancio della Polizia di Arezzo, tra terrorismo e forze fresche. Vincenzo Alagia ai saluti
Non è stato un anno semplice per la Polizia di Stato di Arezzo, a testimoniarlo il questore Moja che oggi ha tracciato il bilancio del 2015. Dodici mesi particolarmente impegnativi, segnati da un organico carente e dalle pressioni sulla sicurezza...
Non è stato un anno semplice per la Polizia di Stato di Arezzo, a testimoniarlo il questore Moja che oggi ha tracciato il bilancio del 2015. Dodici mesi particolarmente impegnativi, segnati da un organico carente e dalle pressioni sulla sicurezza legate all'innalzamento degli standard per via dei fenomeni di terrorismo.
"E' stato un anno difficile: non voglio dire di essere preoccupato, ma insomma. Il lavoro è aumentato, perché sono aumentati gli standard". Nonostante questo, i numeri che la questura aretina offre sono importanti. Tre sorveglianze speciali, undici ammonimenti, 116 fogli di via obbligatori, 55 avvisi orali, 10 provvedimenti restrittivi legati al consumo di droga, 2 daspo, 136 arresti e 600 denunce; 55 espulsioni, 7 mila passaporti rilasciati e 3mila porti d'arma. Importante il lavoro della stradale, in particolare con la sottosezione di Battifolle (64 arresti, 300 denunce e 19mila infrazioni accertate) della polizia postale (43 poersone denunciate e 85 controllate, soprattutto per truffa e reati informatici) e della polfer (4 arresti, 11 denunce e 6mila identificazioni).
Presto potrebbe esserci un'iniezione di energie nuove, perché la polizia - come altre forze dell'ordine - sono sotto organico, ma se ne parlerà da primavera. Gli organici tabellari rimangono quasi una chimera. E non solo ad Arezzo.
Intanto saluta il dirigente della sqadra Volante Vincenzo Alagia, dopo circa tre anni di lavoro intenso ad Arezzo durante i quali è riuscito ad ottenere ottimi risultati, grazie ad un impegno in prima persona nelle operazioni portate avanti. E' stato assegnato alla questura di Salerno.