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Cronaca

I pensionati della Cgil: "Ci siano rappresentanze sindacali in ogni Rsa"

“Lo scandalo della Rsa di Strada pone una serie di domande alle quali dovrà essere data una risposta. Di natura giudiziaria: chi ha sbagliato deve pagare e senza alcuno sconto. Di natura amministrativa: le istituzioni devono assolutamente rivedere...

“Lo scandalo della Rsa di Strada pone una serie di domande alle quali dovrà essere data una risposta. Di natura giudiziaria: chi ha sbagliato deve pagare e senza alcuno sconto. Di natura amministrativa: le istituzioni devono assolutamente rivedere i loro criteri per l’assegnazione e il controllo di servizi alla persona così delicati. Di natura etica: dovremo pur porci la domanda di quale società sia quella che registra offese e violenze ad un anziano bloccato in un letto da parte di chi dovrebbe provvedere a lui. Di natura professionale: le cooperative sociali e, più generalmente le imprese che gestiscono questi servizi, devono lavorare di più, molto di più, sulla formazione del loro personale. Sullo sfondo – commenta Giuseppe Selvi, Segretario provinciale del sindacato pensionati Cgil – rimane una questione generale e cioè il ruolo della popolazione anziana nella società. Un ruolo che continua a restare marginale, che penalizza tutti gli anziani ma, in modo particolare, quelli più fragili che non hanno più livelli di autonomia sufficienti”.

Lo Spi Cgil annuncia che chiederà la diffusione, in tutte le Rsa della provincia, delle rappresentanze sindacali nelle Rsa. “E’ un’esperienza che abbiamo avviato ad Arezzo – ricorda Selvi. In modo unitario tra i sindacati pensionati dei lavoratori dipendenti e il Cupla, cioè il comitato che rappresenta i pensionati ex lavoratori autonomi. Vogliamo non solo strumenti di vigilanza ma anche di confronto e dialogo con gli operatori, i gestori e i committenti dei servizi”.

La vigilanza, compresa quella elettronica che è stata annunciata, è probabilmente importante ma non risolutiva. “Siamo di fronte ad una società che ha la pretesa di correre veloce e di lasciare indietro molti. Ma la percentuale degli ultrasessantenni è già elevata ed è in costante aumento. Parliamo di persone che hanno diritti e bisogni. Di salute, di attività, di riconoscimento sociale. Persone che troppo spesso vengo liquidate come un problema ma che invece rappresentano una risorsa e una potenzialità in termini di competenza, disponibilità, tempo e memoria. Se non ci sarà una svolta da parte del sistema politico e istituzionale e quindi un riconoscimento del ruolo della popolazione anziana, la Rsa di Strada non rimarrà la sola”.

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