Guerrina, suona la campana di Gratien. I legali: "Saranno gli atti processuali a superare il limite del ragionevole dubbio"

Suonerà oggi la "campana" di padre Graziano. Saranno i suoi avvocati difensori, Riziero Angeletti e Francesco Zacheo, a farla risuonare nell'aula del tribunale di Arezzo dove si celebra il processo per la scomparsa di Guerrina Piscaglia. E' la penultima udienza: quella in cui le arringhe dei legali dell'imputato cercheranno, con dovizia di particolari, di far crollare il castello di accuse costruito dal pm Marco Dioni.

Dopo le arringhe delle parti civili, pronunciate con verve e con un linguaggio particolarmente colorito per le aule di un tribunale, sarà il momento della difesa. I legali punteranno all'assoluzione.

"Ritengo che l'impostazione accusatoria di pm e parti civili - ha dichiarato l'avvocato Angeletti - non sia riuscita a superare di per sé il limite del ragionevole dubbio. Noi cercheremo di introdurre una visione basata esclusivamente sugli atti processuali. Nelle loro arringhe, le parti civili hanno parlato di tutto, enfatizzando situazioni e aspetti particolari ma senza toccare gli argomenti giuridici. Ma non dobbiamo dimenticare che il processo si basa fu aspetti giuridici e non su tutti gli altri fatti che hanno caratterizzato questa vicenda".

Si tornerà dunque a parlare della consistenza dei contatti telefonici, dell'sms inviato dal telefono di Guerrina al religioso conosciuto solo da Gratien, della misteriosa figura di zio Francesco. Elementi sviscerati con una requisitoria fiume del pm Dioni, che dopo circa sei ore ha chiesto una condanna a 27 anni.

Il religioso si è sempre dichiarato innocente. Si è detto impaziente di voler far sentire la propria campana. Oggi quella campana suonerà. L'ultimo rintocco della difesa. Quello con il quale sarà chiesta l'assoluzione.