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Esplosione Castelluccio. Sono tre gli indagati. Boldi: "Ferita per il mondo orafo"

Le indagini stanno andando avanti a ritmi serratissimi per cercare di ricostruire le cause che hanno provocato il grave incidente che ieri si è registrato all'interno dell'azienda Tca di Castelluccio. Qui uno dei forni di condizionamento è...

Le indagini stanno andando avanti a ritmi serratissimi per cercare di ricostruire le cause che hanno provocato il grave incidente che ieri si è registrato all'interno dell'azienda Tca di Castelluccio.

Qui uno dei forni di condizionamento è esploso travolgendo con il ritorno di fiamma due operai, A.R. di 34 anni e T.S. di 41 che con una sonda stavano alimentando la fornace. I due lavoratori ieri sono stati trasferiti al centro grandi ustionati di Cisanello di Pisa e sottoposti immediatamente alle cure del caso. Questa mattina, dopo aver trascorso una notte difficile, i due aretini sono stati nuovamente visitati dai medici del nosocomio pisano. Stando a quanto riportato dai portavoce della struttura ospedaliera le loro condizioni di salute restano ancora oggi particolarmente delicate anche se stabili.

Per il 41enne le ustioni interessano il 30 per cento del corpo. Per il 34enne invece il quadro clinico è differente. Le fiamme hanno colpito il 70 per cento della superficie cutanea provocando, come nel caso del collega, bruciature di secondo e terzo grado. Entrambi già da ieri sono stati sottoposti ad operazioni di pulizia della pelle e anche oggi, se i medici lo riterranno opportuno, verranno effettuate nuove sedute per tentare di ripulire la cute ustionata.

La prognosi resta ancora riservata. Per quanto riguarda il fronte delle indagini invece, da ieri i tecnici della Asl insieme agli uomini dei vigili del fuoco hanno provveduto a passare sotto la lente di ingrandimento l'intera azienda per comprendere che cosa abbia provocato lo scoppio. Elementi che poi sono stati portati all'attenzione dei militari aretini che stanno coordinando le indagini.

Nella giornata di ieri la fornace dalla quale è partita l'esplosione è stata posta sotto sequestro e spenta immediatamente. Gli inquirenti devono far chiarezza sulla dinamica dei fatti e comprendere se si è trattato di un guasto tecnico, di un errore umano o di una tragica fatalità. Quello che resta certo è che una volta conclusi gli accertamenti verrà consegnata una prima relazione alla Procura della Repubblica. Il pm titolare dell'inchiesta Andrea Claudiani ha deciso, come atto dovuto, di procedere con tre avvisi di garanzia per altrettante persone. Si tratta del: presidente del CdA, il responsabile della sicurezza e il capo reparto dell'azienda.

Nel frattempo dal mondo orafo aretino arrivano le prime manifestazioni di solidarietà e vicinanza alle famiglie dei due operai e all'azienda.

E' Andrea Boldi, presidente dell'Arezzo Fiere e Congressi, di Confartigianato orafi Arezzo e Italia, ad esprimere la propria vicinanza per quanto accaduto nella giornata di ieri. "Episodi come questo - ha sottolineato Boldi - sono una profonda ferita per tutta la nostra categoria. Ancor più sono motivo di dolore e di forte amarezza viste le condizioni di salute dei due lavoratori. A nome dell'intera categoria che rappresento esprimo la mia più sentita solidarietà e vicinanza".

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