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Cronaca

Arriva il drive-thru: test coronavirus dal finestrino dell'auto in 3 zone dell'Aretino. La Asl: "Ma non è per tutti"

Il direttore generale della Asl Toscana Sud Est spiega la novità dei tamponi fatti dall'abitacolo delle vetture: "Possono accedere al servizio soltanto le persone che accusano i sintomi. Bisogna rivolgersi al medico dell'igiene pubblica"

Arriva il drive-thru per il tempone del Coronavirus. Chi ha il sospetto di essere positivo, può verificarlo con un test all'interno della propria auto, in sicurezza, limitando il rischio di contagio. La notizia dell'allestimento di una stazione di rilevamento alla stadio di Arezzo è di qualche ora fa. Il direttore generale della Asl Toscana Sud Est Antonio D'Urso, in un messaggio video, ha comunicato l'avvio dei test in tutta l'area vasta Arezzo-Siena-Grosseto. E ben tre zone della provincia sono coinvolte: oltre al capoluogo, ci sono Valdarno e Valtiberina.

I casi nell'Area Vasta

Prima dei drive-thru, D'Urso ha parlato dei casi di positività. "C'è stato un incremento - ha detto - ma la situazione è migliore rispetto alle altre zone della Toscana. C'è un aumento discreto e contenuto: sono circa 460 persone positive, di cui la maggior parte seguite a domicilio, dal proprio medico di fiducia. Un centinaio di persone sono ricoverate, di queste il 20% è più grave in terapia intensiva. I punti in cui vengono concentrati i contagiati sono Grosseto e Arezzo. Questi ospedali sono stati allargati. E li stiamo allargando ancora, in vista del picco. Le altre strutture ospedaliere di area vasta si occupano degli altri degenti".

Sono 461 le persone sul territorio della sud est risultate, alla mezzanotte, positive al coronavirus - ha puntualizzato poi la Asl con una nota - ovvero il 10% degli assistiti con sintomatologia influenzale, che erano state sottoposte a tampone. In totale tra Arezzo Siena e Grosseto: 4.693 persone. I positivi sono: 130 casi a Grosseto, 187 ad Arezzo e 144 a Siena. Oltre ai 461 positivi, le persone messe in quarantena per possibile contatto sono 2.860.

Sette i pazienti tra gli 80 ed i 90 anni - con quadri clinici complessi- deceduti in seguito a complicanze correlate all’influenza da Coronavirus. Cinque i guariti clinicamente e virologicamente, ovvero, che hanno fatto il doppio tampone che è risultato negativo.

La maggior parte dei positivi (circa l’80%), considerata la sintomatologia non grave, è seguita a domicilio dai servizi dell’ASL e dal proprio medico di famiglia (356 persone).

I pazienti, il cui stato di salute è tale, invece, da necessitare cure più approfondite per via di sintomi più gravi, sono ricoverati presso gli ospedali aziendali (94 persone). Questi, dal monitoraggio continuo, reagiscono positivamente alle terapie. I casi più gravi, quelli che presentano difficoltà respiratorie, sono ricoverati in Terapia Intensiva degli ospedali di Arezzo e Grosseto (23 persone).

Arrivano i tamponi in strada

I test drive-thru

E oggi sono scattati i test drive-thru (il termine indica un servizio fornito da un'azienda che consente ai clienti di acquistare prodotti senza lasciare la propria auto). Si è cominciato con Grosseto, poi domani partono Arezzo, Valtiberina e Chianciano, quindi Siena mercoledì e poi il Valdarno giovedì. "Non è una procedura diagnostica aperta a tutti - ha aggiunto D'Urso -. Chi ha sintomi può effettuare il tampone, ma deve essere contattato il medico dell'igiene pubblica".

Il Drive thru è stato già sperimentato anche nella nostra Asl, a Badia Tedalda nei giorni scorsi, dove in poche ore sono state sottoposte a tampone circa 70 persone. Ecco dove, per il momento, verrà seguito:

- Grosseto città, dal 24 marzo

- Arezzo città, dal 24 marzo

- Siena, dal 25 marzo

- Valdarno, dal 26 marzo

- Valtiberina, dal 24 marzo

- Chianciano, dal 24 marzo

I casi nelle Rsa

Altro tema su ciò il direttore si è soffermato è stato quello delle Rsa. Infatti, all’interno di queste strutture sono stati registrati casi positivi.

Trenta casi positivi nella Rsa di Bucine

“Per l’Asl Toscana sud est la tutela della salute dei pazienti fragili ricoverati nelle RSA è sicuramente un obiettivo prioritario - ha dichiarato Antonio D’Urso - Per questo abbiamo istituito un’Unità di crisi, diretta dal direttore dei servizi sociali Lia Simonetti e dal direttore di Zona Distretto competente per la Zona, che darà direttive chiare e risposte appropriate alla gestione dei casi di Covid”.

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