rotate-mobile
Cronaca

Dottori senza specializzazione al Pronto soccorso, voci critiche: "Indietro di 40 anni". Cgil: "Una toppa, ma necessaria"

Giorgio Tulli, ex direttore Dipartimento delle Terapie Intensive e Medicina Perioperatoria dell'Azienda Sanitaria Fiorentina

Dopo l'annuncio dell'inserimento di 150 giovani medici nei pronto soccorso della Toscana (di cui 36 destinati alla Asl Toscana Sud Est, quella di Arezzo, Siena e Grosseto), si levano anche voci critiche. Come quella di Giorgio Tulli, ex direttore Dipartimento delle Terapie Intensive e Medicina Perioperatoria dell'Azienda Sanitaria Fiorentina, che su Facebook ha dato vita a un interessante dibattito, pubblicando un post molto pepato di cui riportiamo alcuni passi. 

Ho letto  che in pompa magna sono stati salutati in Regione quali eroi i 150 neolaureati da impegnare nei Pronto Soccorsi.

Tulli attacca così l'iniziativa della Regione, bollata come "tragica, inutile e pericolosa". Additando poi "medici critici dietro l’angolo" ma silenziosi di fatto per "la paura di non poter andare in ferie".

150 giovani medici per i pronto soccorso della Toscana

Questo evento - dice Tulli - segna un pericoloso discrimine tra quello che il progresso della scienza ha preteso negli anni trascorsi e l’imperante trionfo dell’ignoranza e dell’incompetenza. Quando nel 1971 arrivai in Toscana potevo fare l’anestesista senza specializzazione, come dite ora una sorta di formazione-lavoro, ma mi misi subito paura e corsi a specializzarmi e nel 1975 ero specialista. Da allora le cose sono cambiate per la sicurezza dei pazienti e dei medici. Oggi la Toscana certifica in pompa magna che uno vale uno: un neolaureato con un contrattino di due anni vale una specializzazione di 5. Ricordiamo (...) che il moderno Ps pretende la specializzazione.

36 giovani dottori per i pronto soccorso della Asl di Arezzo, Siena e Grosseto

A poi aggiunge:

(Siamo) tornati indietro di 40 anni e più. Personalmente provo vergogna che la mia regione, la regione dove pago le tasse, abbia preso questa strada.

La Cgil: "Scettici sulla misura, ma qualcosa andava fatto"

Oltre alle bordate di Tulli, da registarare la posizione critica dei Medici della Cgil di Arezzo, rappresentati da Gennaro Troncone: "Negli anni non c'è stata programmazione a livello centrale ed improvvisamente affiora la questione della carenza di personale nell'emergenza-urgenza. In Toscana è stato deciso di ricorrere a dottori senza specializzazione. Ma la fantasia è al potere: in altri casi sono stati richiamati in corsia coloro che erano già in pensione. In Molise, addirittura, si ragiona sulla possibilità di inviare i medici militari nei pronto soccorso".

Contrasterete la misura toscana?

No, la accettiamo come straordinaria. Anche se rimaniamo scettici: è una toppa. Non ci sono certezze dal punto di vista contrattuale, il futuro lavorativo di questi giovani medici non è affatto garantito. Il rischio è quello di sviluppare un'altra sacca di precariato.

E dal punto di vista dei pazienti?

Certo, esiste anche questo tipo di problema, visto che si parla di inserimento di personale non specializzato. Però ci è stato assicurato che ogni giovane medico sarà affiancato da un tutor in questa fase.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dottori senza specializzazione al Pronto soccorso, voci critiche: "Indietro di 40 anni". Cgil: "Una toppa, ma necessaria"

ArezzoNotizie è in caricamento