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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Dissesto a Castiglion Fiorentino, via al processo: Brandi e Cesarini alla sbarra, accusati di falso ideologico

Prende il via oggi il processo per per il dissesto del Comune di Castiglion Fiorentino. L'udienza, fissata lo scorso 28 ottobre dal Gup Anna Maria Loprete, vede sul banco degli imputati l’ex sindaco di Castiglion Fiorentino Paolo Brandi, l’ex...

Prende il via oggi il processo per per il dissesto del Comune di Castiglion Fiorentino. L'udienza, fissata lo scorso 28 ottobre dal Gup Anna Maria Loprete, vede sul banco degli imputati l’ex sindaco di Castiglion Fiorentino Paolo Brandi, l’ex assessore al bilancio Enrico Cesarini e due ex funzionari del Comune, ovvero il dirigente Fausto Rossi, e Giuseppe Bennati.

Nel processo si parlerà del bilancio 2009, secondo l'accusa infarcito di "artifizi e raggiri". Gli imputati sono accusati di aver occultato debiti fuori bilancio per 1,8 milioni - facendoli passare dal conto terzi - compiendo così il reato di falso ideologico.

Si tratta del secondo filone dell'inchiesta. Il primo, quello per truffa, ha visto il tribunale del Riesame lo scorso 29 dicembre dare ragione a Brandi ed escludere proprio la truffa.

I fatti vanno dal 2009 al 2011 quando il primo cittadino era Brandi e Cesarini era assessore al bilancio. Secondo il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi - che ha coordinato l'inchiesta - il Comune di Castiglion Fiorentino aveva prodotto documenti falsi per accendere 5 mutui (dal valore di 400mila euro) che avrebbero alimentato la spesa corrente invece di essere utilizzati per opere pubbliche. In questo modo sarebbe stata truffata la Cassa depositi e prestiti che li aveva concessi. Secondo il Riesame però questa ipotesi è stata esclusa.

Gli imputati, assistiti dai legali Viciconte (Brandi), Renzetti (Cesarini), Melani Graverini (Bennati) e Lucibello (Rossi), sono accusati di falso ideologico (eccetto Rossi) e truffa. Il Comune di Castiglion Fiorentino è invece rappresentato dall'avvocato Antonio Bonacci.

L'udienza di oggi, di fronte al giudice monocratico, non dovrebbe entrare nel vivo del dibattimento: ci saranno questioni tecniche alle quali dare la precedenza, come fissare il calendario delle udienze, l'ammissione delle prove e dei testi.

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