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Cronaca

Delitto di Lucignano, interrogatorio di garanzia per il giovane. Autopsia sul corpo del padre

E' stato ascoltato nel pomeriggio di oggi. In una stanza del carcere di Arezzo, Giacomo Ciriello, il 18enne che ha ucciso con un colpo a bruciapelo il babbo e poi ha chiamato i carabinieri, ha parlato con il Gip. Durante l'interrogatorio di...

E' stato ascoltato nel pomeriggio di oggi. In una stanza del carcere di Arezzo, Giacomo Ciriello, il 18enne che ha ucciso con un colpo a bruciapelo il babbo e poi ha chiamato i carabinieri, ha parlato con il Gip. Durante l'interrogatorio di garanzia è stato assistito dall'avvocato Stefano Del Corto. A poche ore dalla tragedia, il ragazzo è apparso provato. Dietro al suo gesto si celerebbero anni di incomprensioni e un rapporto padre e figlio che andava avanti tra alti e bassi.

La sofferenza per la separazione dei genitori, non consensuale, avvenuta nel 2010 e mai accettata fino in fondo; i diverbi sui problemi scolastici avuti durante l'adolescenza fino a quando il 18enne non ha lasciato gli studi; e poi le liti. Fino a pochi mesi fa padre e figlio non si parlavano. Poi un riavvicinamento e la decisione del ragazzo di tornare a vivere con lui.

Infine il dramma: ieri sera, probabilmente in seguito all'ennesima lite, la situazione è precipitata.

Mentre Giacomo rispondeva alle domande del gip, la madre era nella caserma dei carabinieri di Cortona per essere ascoltata dai militari. Terribilmente scossa, sotto choc: il figlio, da quanto confermato dai carabinieri, non è mai stato un ragazzo violento. E lei forse mai si sarebbe aspettata un gesto del genere da Giacomo.

AUTOPSIA

Il corpo di Raffaele Ciriello si trova all'ospedale San Donato di Arezzo. L'autopsia, affidata all'equipe di medicina legale dell'Università di Siena, si svolgerà molto probabilmente mercoledì mattina. LA TRAGEDIA

Raffaele Ciriello, 51 anni, originario di Avellino, è stato ucciso nella notte tra domenica e lunedì. Era circa mezzanotte infatti quando ha fatto rientro a casa. Ad aspettarlo, nella casa colonica a una manciata di chilometri da Lucignano, c'era il figlio, con la doppietta in braccio. Lo ha visto e gli ha sparato al volto, con un pallettone da cinghiale che lo ha colpito sotto lo zigomo sinistro. Un colpo mortale.

Poi il 18enne ha alzato i telefono e ha chiamato i carabinieri: “Ho ucciso mio padre”, ha detto.
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