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Delitto di Lucignano, paese sotto choc: "Non è successo davvero"

"Sono scosso. Da non credere". E' uno dei commenti ricorrenti in mattinata a Lucignano. "Conoscevo benissimo Raffaele. Tutti lo conoscevano, anche a Monte San Savino. Usciva al bar. A volte andava a caccia, ultimamente un po' meno perché aveva...

"Sono scosso. Da non credere". E' uno dei commenti ricorrenti in mattinata a Lucignano. "Conoscevo benissimo Raffaele. Tutti lo conoscevano, anche a Monte San Savino. Usciva al bar. A volte andava a caccia, ultimamente un po' meno perché aveva molto da fare. Era un gran lavoratore. Un tipo solitario ma una persona onesta. E' una cosa incredibile, siamo tutti choccati".

Capire, cercare di capire. Ci stanno provando gli inquirenti, ma non è facile ricomporre la tela del rapporto padre-figlio ora squarciata per sempre. Una relazione tesa ma non tanto da far presagire quanto accaduto. E invece l'assurdo è diventato realtà: Giacomo, classe 1998, 18 anni compiuti a dicembre, prende il fucile da caccia del babbo e spara in viso al genitore di ritorno a casa. Quell'arma tenuta in camera da Raffaele, in cerca della sicurezza perduta dopo una visita dei ladri, che si è ritorta contro il proprietario.

"Era una persona severa - racconta una donna -, magari dura. Non cattiva". Dopo la separazione con la moglie, il figlio Giacomo aveva scelto la casa paterna per vivere, anche se, negli anni, c'era stato molto tira e molla, con il figlio che aveva abitato con entrambi i genitori. Negli ultimi due mesi aveva vissuto con il padre. "Probabilmente - spiega un conoscente - all'inizio della rottura del matrimonio, circa 4 anni fa, il rapporto tra padre e figlio non era così teso". Ma da quando Giacomo aveva terminato le scuole medie, sembrava cambiato. "Usciva poco di casa - dice una signora - si era buttato sullo studio". "Credo - aggiunge un amico del padre - volesse dimostrare di avere le carte in regola per poter affrontare il liceo scientifico e magari l'università. Così aveva lasciato geometri. Ma il rendimento al liceo non era stato al livello delle attese e aveva mollato. Forse alcuni contrasti con il padre sono stati acuiti dall'ambizione di studio del giovane non compresi dal genitore". Sullo sfondo, il problema del rapporto tra i genitori separati, burrascoso e difficile da metabolizzare per il figlio secondo i carabinieri. "Da qualche mese - chiude l'amico - Raffaele aveva iniziato una nuova relazione". I carabinieri cercano di capire se quest'aspetto possa aver ulteriormente destabilizzato il ragazzo.

@MattiaCialini

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