Delitto di Lonnano, silenzio della donna di fronte al Gip. La difesa chiede la scarcerazione

Frastornata e confusa. Dispiaciuta. Così Paola Marzenta, 58enne che martedì scorso ha imbracciato il fucile e ha ucciso il marito dal quale stava divorziando, si è presentata a Sollicciano di fronte al Gip Giampiero Borraccia per l'udienza di convalida del fermo che si è tenuta alle 9,30. Assistita dal legale Saverio Agostini, la donna ha chiesto di avvalersi della facoltà di non rispondere ed è rimasta in silenzio."Ancora non riesce a ricordare con precisione quei momenti", spiega l'avvocato.

Il pm Andrea Claudiani ha chiesto la conferma della custodia cautelare: secondo l'accusa infatti, pur non avendo precedenti, ci potrebbero essere probabilità di reiterazione del reato. La difesa ha invece avanzato la richiesta di una misura meno afflittiva: "In primis la liberazione con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, l'obbligo di dimora a Pratovecchio o, in estremo, gli arresti domiciliari" puntualizza Agostini.

E' probabile che il gip si pronunci entro il primo pomeriggio, altrimenti tutto sarà rimandato a domattina. Intanto ieri il perito della Procura, il dottor Donati, alla presenza del consulente di parte, il dottor Stamile, ha visitato la donna. Un primo accertamento al quale ne seguiranno altri nei prossimi giorni: l'obiettivo è quello di valutare natura ed entità delle lesioni e come si evolvono nel tempo, per riuscire a collocare temporalmente il trauma. Cioè per capire se quei segni sono stati lasciati da percosse inferte il giorno stesso del delitto o sono relative a qualche giorno prima.